Tanti, troppi fumatori in Italia. Nel 2010 sono oltre 11 milioni le persone dipendenti dalla sigaretta. Ma rispetto al 2009, vi è stato un calo di 5 punti percentuali, e rispetto a due anni fa si è passati dal 22% della popolazione al 21,7% di oggi. Di essi, 5,9 milioni sono uomini (ossia il 23,9%) e 5,2 milioni sono donne (il 19,7%). Lo rivelano i nuovi dati dell’indagine Doxa, elaborati dall’Istituto superiore di sanità relativamente all’anno in scorso.
In Italia vengono fumate in media 13 sigarette al giorno (14,5 per gli uomini e 11,5 per le donne). Ma non ci si limita solo a quelle, poiché la maggior parte dei tabagisti, il 43,3% fuma fino a 24 sigarette al giorno, e c’è anche chi supera tale cifra: il 6% va oltre le 25.
Chi fuma di più? L’età media in cui si trova la maggioranza dei fumatori è tra i 25 e 44 anni (il 26,6%). Al secondo posto, a quota 25,7% vi è la fascia d’età che va dai 45 ai 64 anni. Ed ecco l’identikit del fumatore: si trova al Sud Italia e nelle Isole (qui fuma il 22,3% della popolazione contro il 21,1% del nord).
Ma altrettanto rilevante è il dato riguardante i baby fumatori: oltre un terzo inizia a fumare anche prima dei 15 anni, ossia il 34,5%, mentre il 50,8% accende la prima “bionda” tra i 15 e i 18 anni. Una cifra esorbitante, quindi. L’85,3% dei baby fumatori inizia prima del compimento dei 18 anni, durante gli anni della scuola. La motivazione che li spinge a farlo? Emulazione: si fuma perché “lo fanno tutti”.
In Italia i fumatori nel 2010 sono 11 milioni, 2 milioni in meno rispetto all’anno scorso. Lo sostiene l’annuale indagine della Doxa, con dati elaborati dall’Istituto superiore di sanità (Iss).
Ed ecco cosa ne pensa l’esperto, Piergiorgio Zuccaro, direttore dell’Osservatorio nazionale su fumo, alcol e droghe dell’Iss, intervenuto a Milano a un incontro organizzato dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori): “Sono oscillazioni non significative. Per ora non abbiamo visto una tendenza decisa alla diminuzione. Il calo dei fumatori è lento e per approdare a risultati soddisfacenti dovremmo aspettare 50 anni“.
Diversa la situazione delle donne, che rinunciano meno degli uomini alla sigaretta, con un calo di soli 2,5 punti percentuali: “Nulla si muove sul fronte rosa. Per la prima volta il differenziale fra uomini e donne si abbassa in maniera decisa. Abbiamo 5,9 milioni di fumatori e 5,2 milioni di tabagiste. Nei prossimi anni, se il trend non cambia, per entrambi i sessi potremmo registrare identiche percentuali“.
Cosa può fare la politica per arginare il problema? Dice Zuccaro: “Per far diminuire i fumatori bisogna agire concretamente, aumentando il prezzo minimo del pacchetto di sigarette, inserendo le terapie di disassuefazione nei livelli minimi di assistenza (Lea) e rimborsando i farmaci di provata efficacia, eliminando il ticket per i centri anti-fumo. Il Governo deve capire che questa non è una spesa, ma un investimento minimo che promette grandi risparmi“.
Francesca Mancuso