Entro l’anno la prima sperimentazione sull’uomo per curare la sclerosi multipla con le cellule staminali. L’annuncio è stato dato ieri, in occasione della Giornata mondiale sulla sclerosi multipla.
Si tratta del primo studio di questo tipo mai svolto al mondo e coinvolge, oltre all’Italia, altri 20 paesi. Questa prima sperimentazione clinica con le staminali è coordinata per l’Europa da Antonio Uccelli, del dipartimento di Neurologia dell’Università di Genova e per il Nord America dal canadese Mark Friedman, dell’Università di Ottawa.
Le sperimentazioni coinvolgeranno circa 150 pazienti in tutto il mondo, di cui circa 30 in Italia. Tali sperimentazioni riguardano in primo luogo chi è affetto dalla malattia ma non ancora in fase avanzata, pei i quali le cure tradizionali non hanno dato risultati.
Nelle previsioni degli studiosi vi è il fatto che le cellule mesenchimali possano esercitare una doppia funzione: da una parte agiscono modulando la reazione autoimmune con cui il sistema immunitario attacca se stesso; dall’altro rilasciano fattori in grado di proteggere le cellule nervose e ne facilitano la sopravvivenza.
Il presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) Mario Battaglia ha spiegato: “Siamo orgogliosi che una ricerca italiana sulle staminali da noi finanziata sia capofila a livello internazionale e che abbia aperto la strada a un percorso sperimentale a livello mondiale“.
Francesca Mancuso