Milano è la città dei baby fumatori. Lo rivela un’indagine condotta da AstraRicerche, secondo cui la capitale della moda ha il primato per il numero di giovanissimi che accendono la prima sigaretta.
Secondo le cifre, infatti, ben 20 minorenni su 100 iniziano a fumare a 15 anni e mezzo in media, contro una media nazionale di 12, e lo fanno anche 6 mesi prima rispetto agli altri ragazzi italiani.
La ricerca, che ha coinvolto 4.372 ragazzi di 23 istituti superiori milanesi (con questionari anonimi) con un’età compresa tra i 14 e i 19 anni, è stata promossa dalla Fondazione Veronesi e dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, nell’ambito del progetto “Giovani In Salute“, e presentato in vista della Giornata mondiale senza tabacco 2010, prevista per il prossimo 31 maggio.
Ed ecco un po’ di cifre. Sono quasi 8 le sigarette fumate ogni giorno: insieme gli amici, ma soprattutto al termine delle lezioni (77,2%), ma anche da soli (52,2%). Tra le cause che invogliano i ragazzi a fumare vi sono in primo luogo il fattore “conviviale” (68,4%), insieme allo stress (59,9%), al nervosismo e alla rabbia (57,3%).
Nonostante il lieve calo del numero dei fumatori nel 2009, gli spot osè francesi, le leggi anti-fumo di cui si parla in Italia e che prevedono per i ragazzi il divieto di fumo davanti alle scuole, il numero dei fumatori giovanissimi è in aumento.
Ecco l’identikit del giovane milanese: ansioso, preoccupato e disorientato riguardo al proprio futuro: Il 34,4% de ragazzi intervistati, infatti, si definisce ansioso, il 39% dichiara di essere preoccupato e disorientato per il proprio futuro e il 41,4% afferma che la società in cui vive favorisce le disuguaglianze sociali ed economiche. L’assessore comunale alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna motiva tali atteggiamenti: “I ragazzi di oggi non credono più in un futuro migliore di quello dei loro genitori, con conseguenze negative anche sull’abitudine al fumo e all’alcol. Una situazione, questa, che vale a Milano il poco edificante primato dei baby-fumatori“.
La proposta, secono l’assessore è quella che prevede “un intervento immediato con un approccio che raggiunga efficacemente i giovani. Non basta proibire la sigaretta, o sconsigliare di bere più di un drink a sera, perché un ragazzo non indulga in comportamenti autolesionistici“.
Francesca Mancuso