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Tornare bambini per essere più generosi

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Lo psicologo evoluzionista Micheal Tomasello ha svelato nel suo libro “Perché cooperiamo fin da piccoli” (#linkaffiliazione) che i bambini nascono altruisti. Con esperimenti di laboratorio spiega quale sia il loro comportamento spontaneo, prima della “corruzione” dell’ambiente circostante.

A dispetto di quanto credono i genitori, i loro figli son ben disposti a “mettere da parte il vantaggio individuale” per aiutare gli altri. Poi, con l’età, le cose, si sa, cambiano.

Come ha fatto a dimostrarlo che la generosità sarebbe naturale e innata? Con alcuni semplici esperimenti

Bambini tra i 14 e i 18 mesi di fronte ad un adulto sconosciuto in situazione problematica, ad esempio un oggetto lontano da recuperare, un armadio chiuso da aprire con le mani occupate. I bambini, spontaneamente, collaborano con l’adulto nel risolvere questo problemuccio pratico.

22 bimbi su 24 hanno dato il loro aiuto almeno una volta e immediatamente.

Perché?

Perché il loro istinto cerebrale non ha ancora assimilato influenze esterne e risponde così in modo del tutto spontaneo. L’uomo allora non sarebbe una bestia per natura!

Senza risentire di condizionamenti dei genitori o culturali, il cervello del bambino risponde senza dimostrare interessi egoistici. E non è tutto. Pare che lo spirito “crocerossino” sia insito in ogni bambino. Poi crescendo rimane solo in alcune donne dedite al masochismo!

Pare infatti che siano propensi in modo del tutto naturale ad avvicinarsi a qualcuno in difficoltà. Una sorta di empatia e di solidarietà che si leggerebbe sul volto del bimbo davanti, per esempio, ad un uomo con in mano un foglio strappato apposta.

Infine, i bambini sono capaci di dare informazioni: davanti alla perdita di un oggetto, si sono sforzati di dar indicazioni all’adulto per farglielo ritrovare. I bambini sono allora capaci di prestare aiuto, fornire informazioni e condividere sentimenti. E la cosa più bella è che lo fanno del tutto incondizionatamente.

Quanti di noi sono capaci ancora di una tale ingenuità? Pochi credo. E comunque queste rarità hanno da fare i conti con la realtà dei fatti che li vede scontrarsi con l’egoismo di chi, invece, non fa niente senza tornaconto o non è capace di stabilire legami se non opportunistici.

Bambini quindi gentili e disponibili con un grande senso di appartenenza al gruppo, con quel senso del “noi” che certo può anche sfociare in atti atroci. Qui bisognerebbe allora capire come mai i bambini perdono questa innata innocenza. Se la causa sta in bisogni insoddisfatti, carenze affettive o materiali, se bastano “antica miseria o un torto subito a fare del ragazzo un feroce bandito“.

Bisognerebbe capire perché e soprattutto come si possa in qualche modo evitarlo. Certo un po’ di egoismo è necessario e non solo per sopravvivere ma anche per amor proprio: egoismo è sopravvivenza, ma anche attenzione a se stesso oltre che agli altri. I bambini e il loro comportamento sono da sempre oggetto di studio anche perché spesso utili per capire come funziona la nostra mente.

La generosità risulterebbe allora essere del tutto spontanea perché non è una costruzione. Quando il cervello cresce acquisisce elementi appunto strutturali e con la sua crescita cambia il modo di comportarsi e di dare risposte a stimoli esterni.

Leggi anche: Generosità e coraggio, è il cervello a decidere

A livello ormonale è l’ossitocina, ormone appunto rilasciato dall’organismo durante la gravidanza, l’allattamento e in condizioni di piacevole relax, che ci rende più generosi, amorevoli e fiduciosi negli altri. Sarà davvero un bene?

Chi ha la fortuna, o la sfortuna, di non perdere l’innocenza della fanciullezza e di preservare questo innato bisogno di darsi agli altri, può solo spingere alla riflessione: davanti a un torto subito non occorre la vendetta.

Certo nemmeno porgere l’altra guancia però è del tutto salutare, perché va bene non rispondere pan per focaccia, ma l’amor proprio è importante quanto quello per gli altri! Quindi forse un modo per tornare tutti bambini e non farci male a vicenda è davvero solo riflettere sui propri errori: “nessuna violenza. Nessuna esagerazione. Ma la costrizione alla riflessione” ho letto un giorno su un forum.

Niente di più azzeccato.

“Chi non usa la vendetta ed impartisce la giustizia con obiettività e serenità, trova conforto nel proprio cuore ed il plauso di chi osserva ed apprende”.

Forse anche in questo sarò troppo crocerossina io e ancora una volta attenta a tirar fuori il meglio da tutti come l’antica arte maieutica dei miei amati filosofi greci, ma son davvero una bambina e quindi, per forza e per natura, altruista! Si dice che bisogna crescere e smettere di essere dei bambini, ma chi, a questo punto, può dire che sia davvero meglio?

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