È iniziata ufficialmente l’estate anche se le belle giornate di sole tardano a farsi vedere. Ed è giunto il momento di fare la nostra scorta di creme solari per prepararci ai consueti bagni di sole che tanto ci piacciono.
Il consiglio degli esperti ormai è sempre il solito: attenti ai raggi del sole, non esponetevi nelle ore più calde ed utilizzate la protezione solare. Ecco, proprio sull’ultimo aspetto vogliamo soffermarci: ma come si può scegliere il prodotto giusto tra i tanti esposti sugli scaffali? Quali sono i più efficaci?
A soccorrerci in questa difficile scelta è arrivato il settimanale Il Salvagente che, nel numero del 24 giugno, ha pubblicato i risultati di due ricerche che hanno analizzato i prodotti solari in commercio e hanno divulgato i risultati molto spesso sorprendenti: tra i migliori spiccano alcuni grandi marchi tradizionali e qualche marca di discount e non le creme con ingredienti erboristici e biologici.
Nello specifico i dati si riferiscono ad una ricerca sui filtri solari condotta dall’Ewg (Environmental Working Group), che ha testato 1.400 prodotti tra creme, spray e lozioni, e un’altra, realizzata dai ricercatori della rivista tedesca Okotest, che si è soffermata sugli ingredienti di 12 protezioni solari che sono in vendita anche in Italia.
Se consideriamo proprio quest’ultima ricerca, ci viene riferito che nella composizione dei 12 prodotti solari commercializzati anche in Italia, con protezione fra i 15 e 20, sono presenti tantissime sostanze chimiche tra cui le nanoparticelle di biossido di titanio, che servono proprio come filtro per proteggere la cute contro i raggi Uva e Uvb. Per essere innocue, dovrebbero essere più grandi di 100 nanometri, solo così si scongiura il rischio di penetrazione nel sangue dei nano pigmenti dei metalli, così come spiega Luigi Manzo, direttore della Scuola di specializzazione in Tossicologia medica dell’Università di Pavia: “Il problema subentra con elementi non biodegradabili come il biossido di titanio appunto. Gli studi sulla possibilità di penetrazione delle nanoparticelle sono tanti, tutti prestigiosi, ma discordanti”. Siccome non ci sono ancora risultati certi sulla loro nocività il professore consiglia che “sarebbe opportuno che il consumatore fosse informato della presenza di questi ingredienti in forma nano, per poter sempre scegliere consapevolmente”.
Ma Manzo si dimostra scettico sull’utilizzo di queste sostanze chimiche: “I benefici apportati da questo tipo di prodotti in forma nano sono pochi: permettono, infatti, che la pelle non resti bianca come se si indossasse una camicia. I danni alla salute invece sono potenzialmente gravi: valutare con criteri conservativi è per ora la scelta più saggia. Come lo è, per precauzione, lavare subito via il prodotto una volta a casa e tenerlo sulla pelle il meno possibile per evitare che venga assorbito dall’organismo”.
Ma l’altro grave problema che deve essere preso in seria considerazione è quello dei filtri solari. Se il filtro di un solare ad alta protezione è poco efficace, sono molto a rischio i consumatori. Infatti coloro che utilizzano creme solari con un alto fattore di protezione sono coloro che hanno comportamenti che li espongono a rischio, questo perché si sottopongono a lunghe sessioni di solarium anche negli orari sconsigliati.
L’Ewg, basandosi sui dati dell’Fda americana, ha sottolineato che i test sui prodotti solari non sono molto affidabili, perché in genere viene utilizzata una quantità maggiore di prodotto rispetto a quella usata nella realtà dal consumatore medio. E proprio per questa ragione bisogna fare ancora più attenzione a cosa utilizziamo per proteggerci dai raggi dannosi del sole. E purtroppo dalle analisi risulta che non tutti i solari sono affidabili, molti si vantano di essere molto efficaci nella protezione dai raggi Uva e Uvb ma non è propriamente vero.
La chiarezza in questi casi è fondamentale, si tratta comunque non solo di una questione estetica ma della salute di tutti coloro che, credendo nella buona fede dei produttori, affidano la propria pelle a solari che spesso non proteggono ma favoriscono la scottatura della nostra pelle.
Lazzaro Langellotti