La scienza lo ha provato: l’attività fisica, costante ed equilibrata ci fa più belli e più sani. Lo sport, specie se praticato con regolarità ed equilibrio, può essere considerato una medicina.
Oltre a far bene al corpo e aiutare la mente e lo spirito, facilita la propensione a condurre uno stile di vita più sano ed avere una vita affettiva più matura. A beneficiare degli effetti dello sport sono soprattutto le donne. Di tutte le età.
Le ragazze che praticano regolarmente attività fisica in genere non fumano, raramente bevono alcolici e non usano sostanze stupefacenti. Inoltre, sono due volte meno depresse e possiedono una migliore autostima, perché più abituate a mettersi alla prova e ad affrontare gli ostacoli.
In fine, grazie allo sport le donne arrivano alla menopausa più in forma e con un minor rischio di osteoporosi, malattie cardiovascolari e oncologiche e, in caso di cancro, le sportive sono in grado di combatterlo con maggior vigore.
E se tutto questo ancora non vi bastasse per convincervi alla pratica sportiva, ecco una ricerca pubblicata su Hippocampus dai ricercatori delle università dell’Illinois e di Pittsburgh, secondo cui il fitness aumenterebbe le dimensioni strutturali del cervello, determinando un miglioramento della memoria, grazie a benefici sull’ippocampo.
L’ippocampo è una struttura cerebrale responsabile del 40 % delle funzioni mnemoniche: è essenziale per la formazione dell’individuo, per l’orientamento nello spazio e per diversi tipi di memoria relazionale. Se fosse rimosso, spiegano i ricercatori che hanno condotto lo studio, si annullerebbe anche la capacità di memorizzare in modo corretto le nuove esperienze. Le dimensioni di quest’area cerebrale sono molto importanti: l’ippocampo più è grande, meglio funziona. Con l’età tende a ridursi, determinando anche nei casi fisiologici un lieve, ma significativo, declino cognitivo.
Dallo studio è emersa una significativa associazione tra attività fisica abilità mnemoniche. Gli studiosi hanno rilevato anche un’evidente correlazione tra esercizio fisico e dimensioni dell’ippocampo: i soggetti che svolgevano una regolare attività fisica avevano infatti un ippocampo più grande e un maggiore spazio per la memoria, e mostravano capacità mnemoniche più efficienti.
L’attività fisica non serve solo a sentirsi giovani, ma secondo gli studiosi aiuta mantenere uno stile di vita dinamico anche in tarda età contribuendo a restare in forma e scacciare gli acciacchi della vecchiaia, ma anche rafforzando la memoria e la capacità di apprendimento e ritardando il declino cognitivo.
Bisogna, dunque, cominciare a pensare all’attività fisica come a un vero e proprio farmaco: una medicina, da praticare in maniera personalizzata, senza improvvisarsi e magari sotto stretto controllo di figure specializzate che prendano in considerazione le necessità e le caratteristiche individuali. Un consiglio per il 47% delle italiane sedentarie!
Manuela Marino