Quante volte abbiamo sentito dire che studiare fa male al cervello? La battuta ironizza sul fatto che il troppo studio non fa bene alla salute dei poveri studenti. Ma la scienza dice bene altro.
Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge, diretta dalla professoressa Carol Brayne e pubblicata su “Brain“, lo studio svolto durante l’infanzia attua delle modifiche a livello cerebrale che in seguito ci tutelano da malattie come il morbo di Alzheimer.
Gli studiosi hanno esaminato 872 persone. Dall’osservazione è emerso che le persone con un alto livello di istruzione, combinata cn un’alta estrazione socio-economica, pur essendo affetti dalle stesse patologie dei volontari meno istruiti, erano in grado di reagire meglio alla malattia, e mostravano sintomi più “leggeri”.
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Un altro dato. Secondo la ricerca, il livello di istruzione e il rischio di demenza sono inversamente proporzionali: ogni anno in più passato sui libri riduce dell’11% il rischio di demenza.
Hannah Keage, co-autrice della ricerca spiega:
”Una persona può mostrare una patologia cerebrale di una certa gravità, mentre un’altra può dare molto poco a vedere, eppure possono aver avuto la stessa demenza”.
E aggiunge:
“Il nostro studio dimostra che l’istruzione nel corso della prima infanzia sembra generare determinati cambiamenti nel cervello in grado di difenderlo dalla demenza”.