Un melo il primo albero da frutta al mondo il cui Dna viene sequenziato. Il merito è dei ricercatori della Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige, al cui studio, diretto da Riccardo Velasco e pubblicato su Nature Genetics, hanno partecipato anche 17 istituzioni internazionali.
Gli studiosi hanno scandagliato i 57 mila geni dell’albero da cui nasce la Golden Delicious, la mela più diffusa in Italia, e hanno tracciato un una specie di documento anagrafico della pianta dove se ne leggono le caratteristiche e col quale si possono realizzare i diversi incroci, in modo da “migliorare la pianta geneticamente”, come afferma Velasco.
Va sottolineato, quindi, che “non si tratta di OGM”, ma semplicemente di un metodo per ottenere frutti gustosi risparmiando tempo e denaro.
“Studiando le relazioni filogenetiche – continua Velasco – abbiamo scoperto che la pianta selvatica da cui è stato poi addomesticato il melo viene dalla Cina, ed è stata portata in giro da cavalli e orsi, che ne mangiavano i frutti e disperdevano i semi con le feci”.
Le informazioni sulla Golden delicious, inoltre, sono valide al 99% anche per le altre varietà.
“Conoscenze di questo tipo – dice Roberto Viola, responsabile del Centro ricerca e Innovazione dell’Istituto di San Michele – formano le basi per un’industria del domani: la produzione di piante migliorate verrà fatta usando gli ideotipi forniti dagli operatori agricoli, che sono diversi e hanno diverse esigenze”.
Il risultato degli studiosi italiani entra a pieno titolo nella genomica vegetale a livello mondiale e lascia intravedere anche il sequenziamento dei genomi di fragole, pera e lampone.