Omega 3 un toccasana, ma solo se assunti come farmaci. La scoperta viene dall’Università di Wageningen, dove il professor Daan Kromhout, ritiene che l’assunzione di tale sostanza attraverso il cibo non avrebbe gli effetti sperati sulla salute dell’uomo.
Ricordiamo, gli Omega 3 sono noti per la loro capacità di proteggere dall’insorgenza di malattie cardiovascolari e si trovano in alcune varietà di pesce, come il salmone, l’acciuga, il pesce spada, negli olii di origine vegetale, nelle noci e nei legumi.
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Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato al Congresso Europeo di Cardiologia a Stoccolma, ha preso in esame 5.000 volontari di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, dividendoli in due gruppi.
Al primo gruppo è stata somministrata una dose di margarina con l’aggiunta di Omega 3, mentre il secondo gruppo ha consumato semplice margarina. Entrambi i gruppi hanno assunto quindi 18 grammi di margarina al giorno.
Ebbene durante i 40 mesi di test, 671 pazienti ossia il 13,9% del totale è stato colpito da infarto, arteriotrombosi e altre malattie cardiovascolari, a prescindere dal fatto che aveva assunto una dose quotidiana di omega 3 insieme al cibo.
Da qui la tesi di Kromhout, secondo cui l’assunzione di Omega 3 in aggiunti ai latticini non offre alcuna protezione ai soggetti colpiti da infarto, e occorrono dosi molto più elevate come quelle che si ritrovano nei farmaci.
Al di là degli esiti della ricerca, Lidia Rota Vender, presidente dell’Associazione per la lotta alla trombosi (Alt) ribadisce l’importanza della prevenzione:
“È fondamentale tenere sotto controllo i principali fattori di rischio: eliminare il fumo, non assumere alcool o droghe, ridurre il sovrappeso, tenere sotto controllo pressione, colesterolo e trigliceridi”.