242 mila sono le vittime di malattie cardiovascolari ogni anno in Italia. Ed è boom di casi di cardiopatie tra le donne.
Sono i dati che vengono fuori dall’ultimo congresso europeo di cardiologia di Stoccolma, dove è stato presentato uno studio italiano promosso dalla onlus Human health foundation di Spoleto, pubblicato sulla rivista Aging clinical experimental research.
Ecco le conclusioni: gli infarti al miocardio sono passati dai 96 mila del 2001 ai 118 mila del 2005, di questi 75 mila hanno riguardato gli uomini e 43 mila le donne.
Un vero e proprio aumento di cardiopatie nella popolazione femminile dovuto, evidentemente, al drastico cambiamento degli stili di vita. “In pratica, la donna ha assunto fattori di rischio prima tipici in prevalenza dell’uomo, a partire dal consumo di sigarette”, dice Alessandro Distante, direttore scientifico dell’ Istituto scientifico biomedico Euro Mediterraneo (Isbem) di Brindisi.
Così, come spiega Prisco Piscitelli dell’Isbem, autore dello studio, “il maggior numero di ricoveri per infarto si è registrato tra gli uomini tra i 45 e i 64 anni (29.900 casi nel 2005) e tra le donne over-75 (26.500 casi nel 2005). Nella fascia d’età più anziana le donne hanno superato gli uomini, per i quali si sono contati 24.000 ricoveri nel 2005”.
Secondo i dati della ricerca, la crescita al femminile di ospedalizzazioni legate all’infarto si è avuto soprattutto tra le donne più giovani, tra 45 e 64 anni, con un aumento del 22% contro quello dell’8% tra i maschi in questa fascia d’età.
Germana Carillo