Nessun passo indietro. Da oggi nella provincia di Napoli scatta lo sciopero delle farmacie. Le adesioni alla protesta indetta da Federfarma hanno visto l’adesione di 750 unità.
Per 35 giorni, dunque, i cittadini saranno costretti ad acquistare i farmaci anche presentando la ricetta del medico. Come ha spiegato il presidente napoletano di Federfarma, la protesta
“è una rivendicazione che vuole sottolineare la nostra presenza sul territorio, ma anche la volontà di restarci. Il passaggio all’indiretta è la conseguenza dello ‘sciopero amministrativo’ che la Regione mensilmente attua quando non invia alle ASL risorse, protette dai pignoramenti, sufficienti a garantire l’assistenza farmaceutica“.
In sostanza, la Regione e le Asl non rimborserebbero alle farmacie i costi relativi ai medicinali dati alle persone dietro prescrizione medica. E a farne le spese sono stati proprio i cittadini, che in vista dello sciopero hanno letteralmente preso d’assalto le farmacie, cercando finché possibile di procurarsi qualche scatola in più. E nel giro di qualche ora medicinali come antibiotici, antiasmatici, anti-ipertensivi, gastroprotettori e anti prostatici sono spariti dai banchi.
Chiaramente non tutte le medicine saranno a pagamento: dalla protesta sono infatti esclusi i salvavita, l’ossigeno, i farmaci necessari per la terapia del dolore, l’insulina, i cerotti alla nitroglicerina. Ecco la lista completa dei farmaci, fornita dalla Federfarma di Napoli.
In più, nelle farmacie è possibile ritirare un modulo per ottenere il rimborso da parte della propria asl della cifra spesa per le medicine durante il periodo dello sciopero.
La tensione rimane alta e si teme che la protesta possa estendersi alle farmacie di tutta la Campania.
“La preoccupazione dei farmacisti delle altre province è forte – spiega Di Michele – se devono provvedere loro ai farmaci prescritti a Napoli i loro conti saltano“.
Intanto domani ci sarà una riunione regionale di Federfarma in cui si discuterà su un eventuale prolungamento dello sciopero anche oltre il 10 ottobre, e su un’estensione della protesta a livello regionale.