Oltre 25 milioni di italiani sono affetti da malattie croniche. È quanto ha scoperto uno studio Istat relativo all’epidemiologia nel nostro paese. Un numero elevatissimo, che comprende quasi la metà della popolazione.
Malattie. L’allarme lanciato desta una certa preoccupazione. Ben 7,6 milioni di persone sono affette da una patologia grave: diabete, infarto del miocardio, angina pectoris e altre malattie cardiache, ictus ed emorragia cerebrale, bronchite cronica, enfisema, cirrosi epatica, tumore maligno, morbo di Parkinson e Alzheimer, oltre alle demenze senili.
Chi ne è affetto. In seno a quest’ultima categoria, sono più numerose le donne, che hanno fatto registrare un tasso di multicronicità, ossia la presenza simultanea di più malattie croniche, doppio rispetto agli uomini. Ma vediamo quali sono le malattie più diffuse in termini percentuali. In testa artrosi ed artriti che colpiscono purtroppo il 18,3% degli italiani con più di 6 anni. Seguono l’ipertensione con il 13,6% e le malattie allergiche (10,7%).
Età. Sebbene i dati facciano pensare che si tratti di problemi legati alla terza età, non è così. A soffrire di malattie croniche sono infatti 7,6 milioni di italiani tra i 6 e i 44 anni. Tra questi sono 2 milioni quelli che hanno un’età tra i 6 e i 24 anni. A riguardare le persone pià anziane sono prevalenemente le patologie croniche gravi o la multicronicità.
Assistenza domiciliare. Come risponde il SSN alle esigenze di queste persone? In primo luogo attraverso l’assistenza domiciliare integrata (Adi). Nel 2007 sono stati 474.567 i pazienti che hanno usufruito dell’Adi con una media nazionale di 803 casi trattati per 100mila abitanti di cui 81,2% anziani e 8,8% pazienti in fase terminale della malattia. Ma l’Adi non riesce a coprire un numero soddisfacente di pazienti. Considerano le persone con un’età superiore ai 65 anni di età, è emerso che solo il 3,27% degli anziani gode di cure a domicilio. E le cose cambiando da regione a regione. Si va dal 7,3% del Friuli Venezia Giulia all’1% della Sicilia e della Sardegna e allo 0,3% della Valle d’Aosta.
Un servizio ancora carente che, messo in relazione con il numero crescente di persone affette da patologie croniche, dovrebbe invitare a considerare seriamente il problema.
Francesca Mancuso