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Metereopatia autunnale? Ecco le cause

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Che l’autunno porti con sé tristezza e malinconia non è certo una novità: cadono le foglie, le giornate si accorciano, cominciano le piogge, i primi freddi e i primi raffreddori. Anche chi non cambia umore a seconda del tempo – il raffreddore però l’ha preso e cerca qualche rimedio naturale! – non può non vedere come la natura stessa si intristisca un po’!

Ma per 1 persona su 10 non si tratta di un semplice cambiamento climatico: si parla infatti di una vera e propria malattia al riguardo, con tanto di diagnosi, sintomi e cure – la SAD, seasonal affective desorder, che già nel nome (triste) indica uno dei campanelli d’allarme di questa sindrome.

Tristezza, spossatezza, sonno agitato, minor capacità di concentrazione, calo del desiderio sessuale e maggior appetito: ecco cosa succede all’organismo al rientro dalle vacanze quando già l’idea di tornare al tran tran quotidiano non ci rende particolarmente allegri.

Oltre al malessere fisico insomma si aggiungono le classiche paturnie del post vacanza! Le variazioni climatiche si riflettono quindi sul corpo e anche sul temperamento e già Pitagora parlava di una sorta di febbre stagionale dell’umore nella sua teoria della melanconia.

Ma come mai?

Pare che sia un fatto di luce. Infatti

“la causa del mal d’autunno è sostanzialmente la riduzione del cosiddetto fotoperiodo, ovvero la quantità di luce”,

spiega Claudio Mencacci, primario psichiatra all’ospedale Fatebenefratelli di Milano.

La luce arriva al cervello tramite la retina oculare e lì, nella testa, stimola la ghiandola pineale perché secerna melatonina, ormone legato a sua volta ai circuiti della serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore – basilare ance per l’equilibrio lipidico: in autunno, infatti, si ha una vera e propria fame da lupi!

Una sorta di bisogno ancestrale spinge l’organismo dei mammiferi a fare il pieno di energia e scorte alimentari in autunno prima di andare in letargo: solo che poi noi umani non ci addormentiamo con la pancia piena per risvegliarci a primavera!

Dipenderebbe dalla scarsità di luce allora questa sorta di depressione stagionale che colpirebbe soprattutto le donne tra i 30 e i 40 anni.

E una delle cause sarebbe genetica: una ricerca dell’Università della Virginia, pubblicata sul Journal of affective disorders, ha infatti scovato nella modificazione della melanopsina, la proteina della fotopigmentazione dell’occhio, uno dei possibili motivi di tale disturbo.

I mutati geneticamente per quanto riguarda questo protide, avrebbero semplicemente più bisogno di luce perché è proprio la melanopsina a svolgere un ruolo determinante nella trasmissione delle informazioni dalle sorgenti luminose, come sottolinea Ignacio Provencio, dottore a capo della ricerca.

Quali i rimedi?

In primis i medici consigliano la light therapy: lampade speciali che riprodurrebbero la luce solare e che possono essere tranquillamente poste sulla scrivania per ottenere una riduzione dei sintomi in poche settimane.

Una mano, come sempre, ce la dà però anche la natura: integratori di triptofano, un amminoacido precursore della serotonina, si possono tranquillamente comprare in farmacia al posto di pesanti sonniferi.

Inoltre è bene depurare l’organismo affaticato dall’accumulo di tossine e scorie estive: per questo è utilissimo il macerato glicemico di gemme di vite.

L’olio di palmarosa serve invece per combattere la malinconia coi suoi poteri rilassanti a livello psichico, mentre i fiori di Bach, come il Mustard, ridanno energia e equilibrio a un corpo stanco e stressato.

Ricordiamoci infine di fare sempre attività fisica per tener sveglio – o per svegliare – il nostro corpo e anche di non relegare l’atto sessuale ai ritagli di tempo: insomma, anche se il tempo ci intristisce, continuiamo a goderci la vita, e, dato che luce pare il punto attorno a cui ruota il nostro benessere, preferiamo una bella giornata all’aperto a una chiusi in casa!

Aria fresca e luce solare sono un toccasana per l’umore, ma anche per il corpo che in esse si ricaricano in modo del tutto naturale!

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