Uno sguardo sul volontariato. A Roma ieri si è discusso della situazione dei volontari nel Lazio. Partendo da una panoramica nazionale, attraverso un’idagine del Censis promossa dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio, CESV e SPES e dal Co.Ge Lazio, è stato evidenziato come nella Regione, nonostante oltre 1 milione di cittadini del Lazio svolgano attività di questo tipo, la situazione è al di sotto di altre regioni italiane.
Nell’indagine su come i cittadini vedono l’attività di volontariato, tra i problemi principali percepiti vi sarebbero la mancanza di di risorse a disposizione secondo il 38,9% degli intervistati, l’insufficienza del numero dei volontari (33,9%), e il calo della partecipazione dei giovani (22,3%).
Secondo il Censis, oltre un milione di residenti nel Lazio svolge attività di volontariato ma non basta. Rispetto al dato nazionale, il 22,1% dei volontari della regione è al di sotto di 4 punti percentuali (26,2%).
Considerando la fascia di età dei volontari, il 22,1% ha almeno 18 anni, il 29,3% ha dai 18-29 anni, il 23,5% ha dai 30 ai 44 anni, il 17% dai 45 ai 64 e il 22,4% tra le persone con 65 anni e oltre. Un’altra differenza riguarda il numero di volontari più anziani, che nel Lazio sono di più rispetto al resto d’Italia. Infine, l’83,6% dei volontari è costituito da diplomati e laureati.
Ma dove operano? Principalmente nelle strutture sanitarie, come ospedali e case di cura (secondo il 57,6% del campione), il 35,9% in strutture socio-assistenziali come le case di riposo o ancora nel sostegno domiciliare (34,6%). Seguono la protezione civile (20,3%), l’assistenza economica diretta (19,6%), l’animazione sul territorio (10,6%) e lo sport (10,5%).
Cambiando prospettiva, cosa fanno i cittadini del Lazio per il volontariato? Circa il 30% nell’ultimo anno ha fatto donazioni a specifiche organizzazioni, il 16,8% ha partecipato a manifestazioni e poco meno del 16% ha firmato petizioni promosse da organizzazioni di volontariato.
Francesca Mancuso