Il rischio Aids non accenna a rallentare. Ogni giorno 11 persone sono contagiate dal virus dell’hiv e 1 su 4 non sa di esserlo. È quanto ha affermato Stefano Vella, direttore del Dipartimento del farmaco dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui dei circa 180mila sieropositivi in Italia, il 30% non lo sospetta nemmeno.
AIDS oggi. La maglia nera delle regioni in cui l’epidemia non ha smesso di diffondersi va alle regioni del centro-nord: al primo posto c’è la Lombardia con un tasso di incidenza di 3,2 casi per 100 mila abitanti, seguita dal Lazio con il tasso 3, la Toscana con lo 2,7 e l’Emilia Romagna con il 2,3.
AIDS ieri. Nel corso degli ultimi 30 anni, ed in particolare dalla diffusione della malattia, nel 1982, i casi di Aids nel nostro paese sono stati 62 mila, oltre 39 i decessi e 716 i casi di trasmissione della patologia dalla madre al figlio.
E in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids, che avrà luogo il prossimo 1° dicembre, numerose saranno le iniziative di sensibilizzazione. In particolare, si farà il punto sulla situazione attuale delle malattia, che come ha piegato il dottor Vella “è cambiata negli anni“. Infatti, mentre prima colpiva determinate “categorie a richio” come omosessuali e tossicodipendenti “oggi – aggiunge – colpisce soprattutto eterosessuali, giovani e adulti, che non si curano di prendere precauzioni particolari, specie quando hanno rapporti sessuali occasionali“.
Superficialità, scarsa informazione, troppa sicurezza. Queste i potenziali punti deboli. E Vella lo conferma: “Purtroppo tanti credono che la malattia ormai sia scomparsa oppure non rappresenti più un vero problema, ma sbagliano. Errori che poi rischiano di pagare a caro prezzo. C’è stato un abbassamento della guardia nella prevenzione e l’epidemia sta coinvolgendo soprattutto eterosessuali“.
Francesca Mancuso