Come ogni anno, l’avvicinarsi del 31 dicembre si carica di aspettative, sogni, desideri, progetti, promesse di impegni.
Nella tabella dei propositi per il nuovo anno non manca mai il fatidico “Iscrizione in palestra” oppure, per chi già ha un’iscrizione – perché faceva parte degli impegni assunti al ritorno dalle vacanze estive – c’è il “andrò in palestra tre volte a settimana“.
Per quale motivo scegliamo – o spesso ci imponiamo – di fare attività fisica? Quali sono gli obiettivi che ci prefiggiamo e di conseguenza quali le discipline più in voga? Gli scopi per cui si decide di praticare sport e le attività scelte non sono sempre gli stessi: sembra che anche questi, come tanti altri aspetti della vita, siano soggetti a tendenze, a mode. Secondo l’American College of Sports Medicine, autorità mondiale in tema di clinica e fisiologia dell’esercizio fisico, nel 2011 ci saranno cambiamenti sostanziali per quanto concerne le attività sportive.
È stato inviato un questionario a circa 2 mila esperti residenti in tutto il mondo, tra cui medici sportivi, produttori di macchine per palestre, allenatori e ricercatori universitari, per individuare quali saranno le discipline più amate e praticate in tutti i continenti nel prossimo anno e quali le motivazioni principali che portano alla pratica dello sport. Le risposte, almeno per quanto riguarda l’Italia, rispecchiano fedelmente le diverse esigenze sopraggiunte con il cambiamenti degli stili e dei ritmi di vita. Secondo quanto afferma Gabriella Ranzi, direttore generale di una catena di palestre a Milano “Da noi il cambiamento più sensibile è legato alle motivazioni per cui si fa attività fisica. Qualche anno fa si andava in palestra solo per ragioni estetiche, oggi ci si vuole anche divertire, rilassare e si punta a sciogliere le tensioni accumulate durante la giornata. In Italia c’è, in più, un forte desiderio di evasione, che faccia bene allo spirito oltre che al corpo. Ecco perché hanno successo tutte le iniziative che uniscono attività fisica, musica e colore, come i corsi di burlesque o di musical“.
Dunque non più solo sport per allenare il fisico, ma anche per rilassare la psiche, per rigenerarsi. Questo tipo di scelta, individuabile anche negli altri Paesi, spiega chiaramente l’ascesa di discipline come lo yoga; con grande sorpresa si scopre invece che viene detronizzato il Pilates dai vertici delle classifiche mondiali di gradimento: questo non vale però nel nostro Paese, dove resiste tenacemente tra le attività più praticate, soprattutto nella variante dainami, che unisce il Pilates allo yoga e ad altre discipline, nell’esecuzione di movimenti circolari.
Per quanto riguarda l’Italia, poi, gli esperti hanno potuto evidenziare il successo delle varie discipline ispirate al combattimento, anche senza che avvenga necessariamente un contatto fisico: un grande rilievo hanno assunto la boxe e le arti marziali, spesso scelte anche per la possibilità di offrire alle donne un valido strumento di difesa contro le aggressioni. Gli italiani si distinguono poi come popolo di corridori: non occorre più andare a Central Park per vedere persone in pantaloncini e maglietta, magari con l’iPod nelle orecchie che fanno jogging nel verde. Scene simili sono sempre più frequenti anche nei parchi nostrani.
A livello mondiale, secondo l’indagine dell’American College of Sports Medicine, si riduce in modo notevole il numero di coloro che scelgono di praticare fitness seguiti da un personal trainer. In linea con l’aumento della popolazione anziana, è previsto un forte incremento di attività e programmi di allenamento destinati alla terza età. Il popolo del fitness mantiene inalterata la propria richiesta di personale qualificato all’interno delle palestre, un’esigenza ancora più pressante ora, con l’aumento di anziani che svolgono attività sportive. Come chiarisce Ferdinando Cereda, insegnante di Scienze Motorie presso l’Università Cattolica di Milano, “Da noi, oltre al corso di laurea in scienze motorie esiste una miriade di corsi, alcuni seri, altri troppo brevi per fornire una formazione adeguata. D’altra parte, a tutt’oggi, non esiste a livello nazionale una normativa che definisca i requisiti minimi del personale delle palestre“.
Si richiede preparazione da parte dei professionisti dello sport, perché aumenta costantemente la consapevolezza del carattere salutare dell’attività fisica. L’esercizio fa bene, è un farmaco che può indurre una dipendenza, ma estremamente positiva! Si innesca allora una stretta correlazione tra medicina e sport, con una dipendenza reciproca: se è vero che per svolgere attività fisica è necessario un certificato medico che attesti l’esistenza di condizioni di salute idonee, allo stesso modo lo sport viene consigliato dai medici come prevenzione e cura per diverse patologie.
È in aumento lo stress e c’è sempre più bisogno non solo di semplice riposo, ma di un benessere complessivo, al quale l’attività fisica contribuisce in misura determinante. E ricordando che lo sport, il movimento, devono essere soprattutto un piacere, non una costrizione, scegliete la disciplina che preferite ed iniziate a praticarla.
Una sola avvertenza: lo zapping con il telecomando non è incluso tra le alternative possibili. Il fatto che il termine faccia rima con jogging, non giustifica la scelta di questa attività.
Francesca Di Giorgio