In vista delle grandi abbuffate delle festività natalizie, avete già svaligiato i negozi riempiendovi la casa di qualsiasi tipo di cibo e in quantità tali da sfamare l’intero condominio? Se ancora non lo avete fatto, leggete bene i dati che seguono.
Si calcola che circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non verrà consumato e sarà buttato. E cosa finirà nel cassonetto? In primis la frutta e la verdura che durante le feste vengono accantonate a favore di cibi più sostanziosi e complessi, ma anche il pane, i latticini e la carne.
I dati provengono dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) che sottolinea come durante questo periodo di feste ci sia un’impennata del livello di spreco alimentare e che questo determini un aumento del livello di inquinamento. Il danno ambientale è provocato dal fatto che 1 tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2.
La Cia ci fa sapere che ogni anno 25 milioni di tonnellate di cibo vengono buttate via senza essere consumate. Se consideriamo che questa quantità rappresenta la metà delle importazioni alimentari dell’Africa, il dato deve farci riflettere molto. Se analizziamo meglio i dati scopriamo che 18 milioni di tonnellate provengono da case private, ristoranti, hotel, negozi, aziende… Le altre 7 tonnellate si decompongono durante i vari tragitti dai campi agricoli o dalle fattorie ai negozi.
E ovviamente questo cibo sprecato ha un prezzo: 37 miliardi di euro, cioè il 3% del nostro PIL.
Se poi concentriamo l’attenzione sui dati del periodo natalizio scopriamo che si getteranno via circa 500.000 tonnellate di cibo. Questo cibo corrisponde a circa 80 euro per famiglia che vanno in fumo inutilmente.
Bene, ora che siete a conoscenza di questa triste realtà, quando andrete a fare la spesa pensate bene a cosa comprare e a non esagerare con le quantità. Fa male all’ambiente e al vostro portafogli!