Ci siamo: tra sorrisi e lacrime, biberon e prime pappe, coccole e capricci, il tuo bambino è arrivato a spegnere la sua prima candelina!
È trascorso un anno dalla sua nascita e tutte le sue conquiste, i suoi progressi hanno rallegrato e riempito di tenera soddisfazione il tuo cuore di mamma. Giunto a questa importante tappa a che punto del suo sviluppo è il tuo bambino? Cosa sa e può fare, per cosa è meglio attendere ancora con pazienza? Sono solo alcune delle centinaia di domande che affollano la mente delle mamme, soprattutto di quelle che sono alla loro prima esperienza con un figlio.
Vediamo allora di orientarci insieme in questo affascinante e misterioso pianeta bimbo! Partiamo dallo sviluppo del linguaggio: sentirsi chiamare “mamma” e vedere il piccolo dare un nome agli oggetti della realtà che lo circonda è senza dubbio gratificante ed emozionante, ma occorre che aiuti il bimbo a sviluppare le sue abilità linguistiche. Ad un anno un bambino ancora non parla, ma ha comunque sviluppato la capacità di farsi comprendere dai propri familiari, modulando l’intonazione della voce mentre emette quegli strani suoni che cercano di imitare le parole vere e proprie. Non stancarti di parlargli durante il giorno, mentre svolgi le tue attività quotidiane: spiegagli cosa stai facendo, come si chiamano gli oggetti che usi; solo ascoltandoti potrà imparare a riconoscere e chiamare per nome i diversi oggetti che fanno parte del suo orizzonte di riferimento.
Passiamo alle abilità motorie: è in grado di camminare un bambino di un anno? Non esiste una regola universalmente valida, né ci sono tempi uguali per tutti: è bene ricordarlo per evitare che una mamma possa preoccuparsi nel confrontare i progressi più lenti del proprio bimbo rispetto ai figli delle amiche. In linea generale si può dire che ad un anno un bambino impara a tenersi in piedi; quanto al camminare vero e proprio è necessario attendere all’incirca fino ai 14 mesi. È importante notare se il piccolo sia in grado di spostarsi in maniera autonoma, senza pretendere per forza che muova in forma disinvolta i suoi primi passi: il bimbo sta imparando a prendere confidenza con le potenzialità del proprio corpo e, nei primi momenti, muoversi a quattro zampe è sicuramente molto più rassicurante e comodo per lui del tenersi in piedi.
Prova ad aiutarlo, fornendogli sostegni ai quali reggersi, come ad esempio il suo passeggino: acquisterà maggiore sicurezza e sarà più facile per lui affrontare l’avventura del movimento su due piedi! Naturalmente, ora che sta imparando a muoversi per casa, la tua attenzione dovrà essere ancora più vigile: se prima infatti a rappresentare un pericolo erano solo gli oggetti immediatamente vicini a lui, ora tutto ciò che è in casa rappresenta una minaccia per la sua sicurezza, quindi è importante tenere gli occhi ben aperti. Rendi la casa il più possibile a misura di bambino, tenendo fuori dalla portata del piccolo sostanze velenose, come i detersivi, oggetti taglienti ed appuntiti e cerca di evitare che si avventuri in cucina, dove tra fornelli ed utensili è per lui tutto un percorso ad ostacoli.
Questo non significa però impedire al bimbo ogni movimento, per evitare che cresca pieno di paure e di blocchi: lascialo sperimentare, ma sempre sotto il tuo controllo! È proprio la sperimentazione l’arte più affascinante per lui in questa fase della sua vita e questo vale anche per il momento della pappa. Il desiderio di autonomia nel piccolo è sempre più forte e gradualmente è utile assecondarlo: permettigli di tener in mano un cucchiaio mentre lo imbocchi e nel caso di alimenti solidi o che possano essere tenuti facilmente sul cucchiaio, dagli la possibilità di prenderli da solo. Armati di tanta, tanta pazienza: è probabile che dopo ti troverai con una cucina simile ad un campo di battaglia, ma il suo sorriso soddisfatto sarà una bella gratificazione anche per te.
In più, con tutto il mondo da scoprire, come pretendere che il piccolo si addormenti con facilità? Dopo il primo anno di vita i ritmi sonno-veglia si modificano: il bambino è completamente assorbito dalla realtà nuova che sta esplorando e trovare la tranquillità necessaria per addormentarsi è difficile per lui. Aiutalo creandogli intorno un’atmosfera serena, con luci soffuse e rendi anche la preparazione per la nanna un momento importante da vivere: un gioco insieme, una fiaba, qualche coccola gli permetteranno di addormentarsi più serenamente. Ha bisogno di circa tredici – quindici ore di sonno: un terzo circa va riservato al sonnellino pomeridiano.
Gioca, impara, emozionati con tuo figlio: è il modo migliore per crescere insieme!
Francesca Di Giorgio