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Chiacchiere amichevoli toccasana per la mente

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Due chiacchiere amichevoli fanno bene alla mente e aiutano a gestire al meglio la quotidianità.

È quanto emerge da una ricerca dell’University of Michigan, secondo cui le discussioni competitive non sono molto fruttuose, a meno che ci non si immedesimi nel proprio interlocutore.

Lo studio – diretto dal professor Oscar Ybarra e pubblicato su Social Psychological and Personality Science – ha l’obiettivo di porre luce sulle funzioni esecutive, quel sistema di moduli della mente che regola i processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo e che domina l’attivazione e la modulazione di schemi e processi. L’impiego delle funzioni esecutive è indispensabile nell’acquisizione delle abilità sociali, come, per esempio, la comprensione delle persone.

Per spiegare quest’aspetto, i ricercatori hanno sottoposto ad alcuni esperimenti sociali 192 studenti. In ognuno dei test, i partecipanti dovevano interagire verbalmente tra loro in maniera amichevole e in maniera competitiva.

Ebbene, nel primo caso le funzioni esecutive diventavano più evidenti, nel secondo subivano un rallentamento fin quando il soggetto coinvolto non entrava nei panni dell’altro.

Un’amplificazione delle proprie prestazioni si può verificare nel momento in cui l’interazione sociale induce a cercare di comprendere cosa c’è nella testa della persona con cui si sta parlando e di capire la sua prospettiva”. Commenta il capo ricercatore. “Se infatti strutturiamo persino un’interazione competitiva in modo tale che ci si metta nella prospettiva del proprio interlocutore notiamo un’amplificazione delle funzioni esecutive“.

In pratica, le funzioni esecutive non sono statiche, come si credeva in passato, ma dinamiche e con l’interazione sociale non si fa altro che tenersi in allenamento.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania