Il ritorno all’ora solare, potrebbe apportare un concreto peggioramento della propria salute sessuale. Ma perché?
A sostenerlo è la Società italiana di andrologia (Sia). Secondo loro, il passaggio all’ora solare può determinare uno sfasamento tra il ritmo sonno-veglia, con una desincronizzazione del nostro orologio biologico. Molto simile a quella che si può soffrire a causa del jet lag.
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A sua volta, una simile condizione sarebbe in grado di favorire la disfunzione erettile. Con un malus che è poi addirittura peggiorato dalla particolare condizione che stiamo vivendo, che alimenta nuove tensioni che finiscono con il peggiorare il proprio personale scenario di benessere sessuale.
Per gli esperti della Sia, anche l’attività dell’apparato riproduttivo maschile segue una sua ciclicità nell’arco delle 24 ore. Poiché è governato dalla produzione del testosterone, che viene sintetizzato in maggiore quantità durante le ore del mattino e in misura inferiore durante la sera.
Dunque, quando i ritmi circadiani vengono “sballati”, il rischio che a farne le spese siano proprio le attività sessuali è maggiore. La maggiore ansia favorita dalla pandemia, fa il resto.
Ancora, gli esperti della Sia invitano a considerare che la salute sessuale è il risultato di un intero sistema che funziona una precisa sincronia tra diversi organi. Dunque, se un ingranaggio si inceppa, o lavora in maniera non efficace, il primo a risentirne è proprio il benessere sessuale. Ecco perché un deficit erettile può essere il segnale di eventuali malattie di natura cardiovascolare, e può precedere – anche di anni – eventi particolarmente gravi come gli infarti e l’ictus.
In misura ancora più specifica, il testosterone può essere utile per potersi garantire una buon erezione e prevenire osteoporosi e malattie cardiovascolari. Ecco perché mantenere il corretto ritmo della produzione ormonale diventa indispensabile, e che – in tale scenario – la giusta alternanza sonno – veglia gioca un ruolo positivo.