Negli ultimi mesi si parla sempre più spesso di efficacia del vaccino. Ma che cos’è esattamente?
Definiamo l’efficacia del vaccino come il tasso di corretto funzionamento del prodotto, quando viene somministrato a persone della comunità al di fuori degli studi clinici.
Tutti i nuovi vaccini sono infatti sottoposti a rigorosi test clinici per verificare il loro buon funzionamento, e gli sviluppatori di un vaccino “candidato” di norma determinano gli obiettivi principali della loro sperimentazione nel protocollo dello stesso studio clinico.
Tecnicamente, questi obiettivi sono chiamati endpoint primari. Per molti vaccini sperimentali COVID-19 attualmente ancora in fase di sviluppo, gli endpoint primari si concentrano evidentemente sulla prevenzione di nuovi casi di COVID-19 con sintomi.
Ebbene, gli scienziati sono in grado di calcolare quanto funziona bene un candidato vaccino esaminando la differenza nei nuovi casi di malattia tra il gruppo che riceve un placebo e il gruppo che riceve il vaccino sperimentale.
Per esempio, il vaccino Pfizer/BioNTech che è oggi in somministrazione anche nel nostro Paese ha riportato un’efficacia del 95%, e ciò significa una riduzione teorica del 95% dei nuovi casi di malattia nel gruppo del vaccino rispetto al gruppo del placebo.
Naturalmente, i volontari che partecipano a studi clinici sui vaccini sono sottoposti ad un attento monitoraggio. Il team di sperimentazione è solitamente a conoscenza dello stato di salute generale dei partecipanti e delle eventuali condizioni di salute rilevanti. In questo modo, i partecipanti sono in grado di segnalare eventuali effetti collaterali, e possono compilare diari giornalieri di monitoraggio dei propri eventuali sintomi.
Di norma, molti studi clinici hanno come criteri di esclusione la gravidanza, particolari condizioni di salute e l’età. È per questo motivo che le sperimentazioni che prevedono l’uso di vaccini sperimentali raramente includono bambini o anziani fino a quando gli scienziati non hanno raccolto una quantità significativa di dati di sicurezza per proteggere questi gruppi da potenziali danni.
Fin qui, quello che accade in laboratorio. Tuttavia, le condizioni ideali di uno studio clinico non riflettono necessariamente ciò che accade nel mondo reale: è l’efficacia del vaccino a dirci invece come funziona bene un vaccino in condizioni reali una volta che le persone fuori dallo studio clinico ricevono il vaccino.
Purtroppo, molti fattori possono influenzare il funzionamento di un vaccino al di fuori degli studi clinici. Uno di questi è la salute di coloro che ricevono il vaccino, considerato che le condizioni di salute sottostanti possono influenzare l’efficacia del vaccino, e che non tutte le condizioni di salute potranno essere monitorate attentamente come invece si è fatto durante lo studio clinico.
Un altro fattore è il modo in cui l’agente patogeno che causa la malattia cambia con il tempo. I virus che causano l’influenza sono soggetti a mutazioni che rendono i vaccini meno efficaci. Ed è per questo motivo che gli sviluppatori di vaccini aggiornano il vaccino antinfluenzale ogni anno per cercare di ottenere una buona corrispondenza con i ceppi influenzali stagionali più diffusi.