Messo a punto il primo test al mondo che consentirà di riconoscere sui tessuti molli degli animali la presenza dell’antigene alfa-gal che, se si trova nei tessuti o negli organi trapiantati nell’uomo, è responsabile del rigetto iperacuto, che può subentrare pochissime ore dopo un trapianto.
La scoperta, pubblicata su Acta Biomaterialia, è dovuta a un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova diretti dal professore Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia, e consentirà l’eliminazione dell’antigene da alcuni tessuti animali come il pericardio o le valvole di maiale, rendendoli così utilizzabili nell’uomo evitando reazioni iperacute di rigetto.
Dichiara Gerosa: “Questa tecnica permette di ottenere tessuti alfa-gal negativi senza dover ricorrere a maiali transgenici, il cui costo è estremamente elevato, o senza ricorrere al trattamento del tessuto con una sostanza, la glutaraldeide, che annulla la presenza dell’antigene ma non permette la crescita delle cellule del paziente al quale il tessuto, ad esempio valvole cardiache, viene trapiantato“.