Primo appuntamento: avete indossato il vostro vestito migliore, avete piazzato i vostri talloni su un tacco 12 e siete riuscite a truccarvi alla perfezione, disegnando su ciascuna palpebra un cielo sfumato con tanto di stelle, roba che nemmeno Monet.
Ok, avete fatto colpo, è andato tutto alla perfezione: poi lui vi chiede di spostarvi in un posto più tranquillo, salite in macchina tutte elettrizzate e, mentre il cavaliere gira dal vostro sportello al suo, approfittate dello specchietto per controllarvi un po’. E lì… orrore! Il cielo stellato sì è accartocciato su se stesso, come quello del presepe quando, il 7 gennaio, lo smontate e appallottolate senza pietà. Tutti i grammi di ombretto che avevate usato sono migrati in tutta fretta nella piega dell’occhio, dove un lungo, impietoso arco vi rende tanto simili a un panda. E siccome i panda sono in estinzione, ma l’effetto panda no, è il caso di domandarvi dove avete sbagliato: semplice, non avete utilizzato il primer!
Molte di voi staranno cadendo dalle nuvole, eppure domandate al vostro amico-cognato-cugino imbianchino: non si dipinge mai una parete senza un buon primer, ovvero una pittura di base, solitamente trasparente, che agevoli e valorizzi la stesura del prodotto finale. Così sia anche sui vostri occhi, specialmente per chi di voi dovesse avere la pelle grassa, che tende, col passare delle ore, a emettere il temuto sebo, il quale inevitabilmente va a fare amicizia con il vostro ombretto, portandolo a spasso qua e là sugli infiniti sentieri delle palpebre.
Il primer, quindi, non è una pozione magica ma semplicemente un prodotto in crema che va steso in piccole quantità sulla palpebra mobile, e spalmato, aiutandosi con le dita, fin sotto l’arcata sopraccigliare. Il primer va a creare una specie di barriera tra la pelle e l’ombretto, una barriera impenetrabile dal sebo, che, frustrato, rimane sotto e non può andare a intaccare la stesura dell’ombretto: la vostra opera d’arte resterà inalterata. Il primer, per di più, valorizza anche il colore dell’ombretto, rendendolo più uniforme, deciso e luminoso. È ottimo, infatti, per gli ombretti molto chiari, poco scriventi o che durano poco, e per i dispettosi ombretti in crema è addirittura rivoluzionario: non vi capiterà mai più di aprire le palpebre e non riuscire più a richiuderle per colpa dell’effetto “colla vinilica”.
Attenzione: il primer non è la base occhi, ovvero il matitone morbido o l’ombretto in crema che usate per fissare gli ombretti, perché la base, al contrario del primer, non produce l'”effetto barriera” ed è appiccicosa, perché serve per far aderire bene l’ombretto in polvere alle palpebre. Tuttavia non evita la fuga del prodotto nella piega dell’occhio!
In alternativa, specie se la vostra pelle non è molto grassa e l’ombretto ha di solito una buona durata, potete pensare di utilizzare come primer semplicemente un po’ di cipria opaca, o perché no, di produrlo da voi, home-made: è semplicissimo! Basta comprare della glicerina pura (si trova a costo bassissimo nelle farmacie) e mescolarne bene una parte con tre parti di acqua. Vi potrete spalmare il composto direttamente sulle palpebre, o anche intingervi il pennello prima di prelevare l’ombretto.
Infine, una curiosità: sapete che esiste anche un primer per le labbra? Addio rossetto che abbandona i contorni e si riversa all’interno della bocca…
Marina Piconese