Meno stress sul luogo di lavoro. A tal fine il Ministero del Lavoro ha emanato le nuove linee guida per tutelare i dipendenti dalle ormai certe conseguenze legate alle non corrette condizioni lavorative.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2010, il comunicato richiama l’approvazione, avvenuta lo scorso 17 novembre 2010 da parte della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, delle cosiddette “Indicazioni per la valutazione dello stress lavoro-correlato” del decreto n. 81/2008.
È stato così stabilito come riconoscere i primi sintomi di tale disturbo. Tra i segnali più evidenti vi sono l’aumento delle assenze, del numero degli infortuni e infine delle malattie professionali.
Tuttavia, il Ministero ha tenuto in considerazione anche la tolleranza individuale della pressione emotiva: i lavoratori, infatti, possono accusare malesseri a causa di orari troppo rigidi, o ancora a causa di un’eccessiva quantità di lavoro che non si è materialmente in grado di gestire, o per un mancato riconoscimento delle competenze personali. Secondo il documento, il disagio è definito “una condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative“.
Andando più nel dettaglio, tra le linee guida per riconoscere lo stress da lavoro, il Ministero indica anche la paura che un piccolo errore o una disattenzione possano generare gravi conseguenze, oppure la sensazione di non ricevere adeguate gratificazioni, il il senso di precarietà causato dalla crisi economica, l’impossibilità di lamentarsi e la mancata collaborazione da parte di superiori, colleghi o subordinati.
“Proprio perché esistono ancora realtà imprenditoriali in cui è difficile parlare di stress, si è deciso di adottare nel documento la logica della gradualità, semplificando il compito dei datori di lavoro” ha spiegato il dirigente del Ministero Fantini, che guarda alla tutela dei lavoratori: “Rimane l’obbligo legale di proteggere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che ora si applica anche ai problemi di stress; quindi, con i medesimi controlli e stesse sanzioni“.
Nel corso del prossimo biennio, inoltre, un’apposita commissione istituita presso il Ministero del Lavoro avrà il compito di monitorare l’attuazione della normativa.
Francesca Mancuso