Il Lupus eritematoso sistemico è una delle malattie autoimmuni più complesse, perché capace di colpire qualsiasi organo o tessuto.
La cura, poi, è stata finora abbastanza difficoltosa, composta com’è da elevate dosi di cortisonici, dai farmaci immunosoppressori usati nei trapianti oppure da antimalarici, con risultati spesso deludenti e pesanti effetti collaterali.
Ma ora pare che i 5 milioni di persone di tutto il mondo affette dal lupus possano contare, dopo 52 anni, su un nuovo farmaco appena approvato dalla Food and Drug Administration. Si tratta del Benlysta o belimumab, un anticorpo monoclonale diretto contro una delle ciotochine che provocano la reazione autoimmunitaria, chiamata stimolatore del B-Linfocita (BLyS), o fattore di attivazione del TNF famiglia (BAFF).
Il farmaco dovrebbe essere disponibile sul mercato statunitense entro un paio di settimane e fare il giro del mondo nel giro di pochi mesi. Secondo le stime, le vendite del Benlysta potrebbero fruttare 2,3 miliardi di dollari nel mercato USA e 3,6 in quello mondiale entro il 2015. Il costo della terapia dovrebbe essere di circa 35 mila dollari all’anno per ogni paziente.
Il Benlysta arriva dall’azienda biotech Human Genome Sciences Inc, del Maryland, che ha collaborato con GlaxoSmithKline. Le azioni sono schizzate da 3,47 a 29,15 dollari.
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Germana Carillo