Finalmente una buona notizia per le donne che soffrono o hanno sofferto di tumore: se infatti l’aumento della sopravvivenza in Europa a 5 anni dalla diagnosi di tumore è del 5% per gli uomini, nelle donne si arriva al 7% e, per il cancro alla mammella, addirittura all’83%.
Il 30% delle pazienti inoltre rimane fertile anche dopo un cancro all’apparato riproduttivo.
Sono i dati evidenziati nel corso del convegno “L’immagine ritrovata: la centralità della vita delle pazienti”, tenutosi in occasione dell’8 marzo al Regina Elena di Roma, dove si è sottolineato come sia nettamente migliorata la qualità di vita delle donne affette da neoplasia.
Questa inversione di tendenza rispetto al passato è dovuta sicuramente alla maggiore prevenzione e informazione circa i tumori femminili: le diagnosi sono diventate sempre più precoci e le cure più multidisciplinari e personalizzate. Questo comporta ovviamente una maggiore possibilità di guarigione ma anche un diverso atteggiamento della donna nell’affrontare la malattia, prima e dopo.
Sappiamo infatti quanto una patologia simile possa sconvolgere la vita di una paziente: la paura, la stanchezza dovuta alle terapie, l’impossibilità di ricoprire al meglio il ruolo di moglie-mamma e gli effetti estetici della malattia (caduta dei capelli, reazioni cutanee, mastectomia). Tutto ciò può portare alla depressione e proprio per questo risulta oggi fondamentale anche l’approccio psicologico alla patologia: la positività nell’affrontare un’esperienza simile è uno dei fattori che contribuisce in modo decisivo alla guarigione.
“Abbiamo imparato che il benessere psico-fisico è un alleato nel combattere meglio determinate malattie – spiega Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento Oncologia Medica del Regina Elena – Nel caso dei tumori femminili inoltre possiamo fin da subito contare su una buona alleanza terapeutica con la donna, sempre più consapevole e combattiva“.
Prevenzione e diagnosi precoce, unite ad un atteggiamento positivo sono quindi i modi migliori per sconfiggere i tumori e permettere ad una donna di non rinunciare alla propria sessualità, alla gravidanza e a una vita lunga e serena.
Eleonora Cresci