Abbandoniamo il motto “take it easy” – non te la prendere – e vivremo di più! È questo il risultato della più lunga ricerca scientifica americana, che ha studiato per ben 90 anni la vita di 1500 bambini, che a poco a poco sono cresciuti, invecchiati e infine morti. La ricerca si è concentrata sullo stile di vita di queste persone e ha portato a sfatare molte credenze comuni.
La scoperta principale? Quella che vedrebbe tra i fattori che allungano la vita proprio il tanto contestato stress!
È rinomato che lo stress può nascere da diverse condizioni esterne che prima o poi siamo tutti obbligati ad affrontare. Pensiamo che la “primina”, cioè far iniziare la scuola un anno prima, a 5 anni, sarebbe causa di enorme stress per i bambini, che vedono riversate su di loro tutte le aspettative di mamma e papà!
Il fattore principale sarebbe la consapevolezza!
Secondo gli studiosi Howard S. Friedman e Leslie Martin (che hanno hanno preso in mano le redini della ricerca nel 1956, alla morte di colui la iniziò nel 1921, lo psicologo Lewis Terman dell’Università di Stanford),
“Le tradizionali ricette che vengono date a chi vuole migliorare la propria salute (relax, mangiare più vegetali, perdere peso, sposarsi) sono certamente funzionali per qualcuno ma non funzionano e sono economicamente controproducenti per altri”.
Come a dire, ognuno reagisce a modo suo!
Così, c’è chi vive per 90 anni un matrimonio stabile e sereno e chi, anche se divorzia, non è condannato a una vita breve, anzi. “The Longevity Project” ha dimostrato che le donne che divorziano sono più serene e vivono a lungo, al contrario dei loro compagni che soffrono della separazione e muoio prima! Ma le separazioni spesso coinvolgono anche i figli, che vivono questo evento in modo passivo e che se lo ritrovano tra i fattori che gli accorceranno la vita.
Ma cos’è la consapevolezza? Come si “diventa” persone coscienziose?
L’elisir di lunga vita avrebbe 3 regole fondamentali:
- non bere,
- non fumare,
- non correre in auto (ricordiamo che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani anche in Italia).
Fondamentale anche la predisposizione genetica ad avere una personalità che ci fa condurre una vita sana.
Inoltre, le persone coscienziose riescono ad allacciare relazioni sociali più sane. Sarebbero proprio le relazioni che stringiamo tutti i giorni, quelle con il vicino di casa, con il collega seduto alla scrivania accanto alla nostra, ma anche quelle più profonde che coinvolgono gli amici più intimi e il nostro compagno/a.
Per le persone coscienziose è più semplice stringere amicizie sane, matrimoni migliori e relazioni lavorative più proficue. Questo è quello che nella ricerca viene definito “Social Healt“, il valore sociale della salute.
In conclusione le relazioni sociali sarebbero meglio dell’attività fisica? In un certo senso sì.
Inutile alzarsi tutte le mattine per correre 10 chilometri. Superfluo anche diventare sportivi a livello agonistico, se poi a 50 anni starete spalmati sul divano e il vostro unico sforzo fisico sarà cambiare canale con il telecomando… tutti i benefici dello sport andranno persi e non guadagnerete neppure un anno di vita!
Se vogliamo diventare bisnonni è meglio una bella passeggiata in compagnia!