Si sta svolgendo oggi la Giornata Mondiale dedicata alla Tubercolosi e intanto si divulga una nuova scoperta scientifica.
È stato individuato, infatti, un nuovo test di diagnosi sperimentale che distingue rapidamente i soggetti con tubercolosi attiva da quelli con infezione tubercolare latente.
Il merito è di un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma, dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma e dell’Università degli Studi di Sassari.
Lo studio verrà pubblicato su PLoSOne e proprio Delia Goletti, “corresponding” dell’articolo in press che assieme al Dr. Enrico Girardi ha coordinato la sperimentazione presso l’Istituto Spallanzani, dichiara:
“il test della tubercolina presenta numerosi svantaggi, primo tra tutti non è in grado di distinguere tra infezione da Micobatteri ambientali (in genere non pericolosi per l’uomo) e da M. tuberculosis”.
Ricordiamo che il test della tubercolina è quello con cui ancora oggi si diagnostica l’infezione da Mycobacterium tuberculosis ed è stato sviluppato agli inizi del XX secolo.
“I risultati del nostro studio – dice Giovanni Delogu, primo autore dell’articolo, che ha coordinato il gruppo di ricerca presso l’Istituto di Microbiologia della Cattolica di Roma con il Prof. Giovanni Fadda – dimostrano che è possibile distinguere i soggetti infettati da quelli malati, utilizzando un test in cui il sangue prelevato dal paziente viene messo a contatto con una proteina del bacillo, chiamata HBHA”.
La proteina HBHA deve avere precise caratteristiche particolari e quindi è abbastanza difficile da produrre. È così che il gruppo di ricerca italiano
“ha sviluppato un protocollo sperimentale innovativo per ottenere quantità elevate di proteina in tempi rapidi e con costi limitati, aprendo la possibilità all’utilizzo di questo test su larga scala”.
Oggi dalle ore 14.30 alle ore 17.00, presso l’Aula 715 del Policlinico Gemelli, esperti italiani faranno il punto sull’epidemiologia della tubercolosi in Italia, aspetti clinici, diagnosi immunologica e nuove strategie vaccinali.