L’obesità aumenta il rischio di morte, non tanto in relazione ai chili di troppo, quanto alla durata della patologia nell’arco della vita.
Lo dimostra uno studio condotto dalla Monash University di Melbourne e dall’University of Copenhagen, che ha analizzato 5.209 persone per 48 anni a partire dal 1948.
I dati, forniti dal Framingham Heart Study, hanno evidenziato come la durata dell’obesità incida in maniera significativa sul rischio di morte: se si protrae oltre i 5 anni il rischio raddoppia, mentre per quelle persone che hanno vissuto nella condizione di obesi per oltre 15 anni il rischio di mortalità è addirittura triplicato.
Gli studiosi hanno anche dimostrato che la mortalità aumenta del 6-7% ogni due anni aggiuntivi di obesità: “Prima d’ora – ha dichiarato la ricercatrice della Monash University Anna Peeters – non si sapeva che il rimanere obesi a lungo fosse un fattore di rischio indipendente dalla condizione momentanea. Questa ricerca dimostra per la prima volta che essere obesi più a lungo aumenta il rischio di mortalità, non importa quanto sia il peso“.
Con circa 50 mila decessi all’anno riconducibili all’obesità, appare dunque evidente come sia fondamentale la prevenzione e l’informazione: mettere in atto campagne sociali ed educative, rivolte soprattutto ai bambini e ai giovani, per prevenire questa patologia è quindi doveroso – secondo i ricercatori – da parte di autorità e istituzioni.
Eleonora Cresci