Gli adolescenti hanno nel sangue livelli molto bassi di ferro.
È quanto evidenziato dal progetto europeo HELENA, coordinato in Italia dall’INRAN e dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), che ha interessato 438 maschi e 502 femmine con età compresa tra i 12 e i 17 anni, tutti volontari provenienti da diverse città d’Europa e, quanto all’Italia, dalla città di Roma.
La ricercatrice INRAN Marika Ferrari riporta dati abbastanza allarmanti. Il 18% degli adolescenti presenta, infatti, una riduzione delle riserve di ferro. In particolare, tra i ragazzi di Roma, il 21% delle ragazze e nel 17% dei ragazzi, mentre la conseguente comparsa di anemia risulta presente soltanto nel 2% delle donne.
Questo problema nasce dalla cattiva alimentazione e da tutte quelle cattive abitudini che vedono i ragazzi dormire poco, avere ritmi innaturali e, a volte, abusare di sostanze stupefacenti. Una precauzione da attuare, per mantenere a un livello accettabile le loro riserve di ferro, sarebbe rivedere la loro dieta quotidiana, tenendo conto del loro fabbisogno di calorie, dovuto alla crescita e alle prime mestruazioni.
Il ferro è presente in tanti alimenti che possono essere alternati a piacere: cereali, verdure a foglie, carne, pesce, legumi e frutta secca oleosa. Un piccolo accorgimento: la vitamina C trasforma il ferro in una forma più disponibile. Quindi sì a una spruzzata di limone sulle verdure e per merenda un’arancia. Limitare il più possibile l’assunzione di bibite alcoliche, bibite gassate, dolciumi, anche se non è facile, soprattutto perché i ragazzi se le procurano da soli!
Il cibo che mangiamo è certamente un fattore che influenza la salute, sia dei piccoli che degli adulti. È per questo che un’educazione all’alimentazione sana allunga la vita!
Silvia Bellucci