Se in questi giorni, complice la Pasqua, vi attanaglia il sospetto di aver rischiato l’overdose da cioccolato, se solo l’idea di staccarvi dalla colomba vi getta in uno stato di prostrazione: la scienza potrebbe riservarvi un’amara verità sulla vostra voglia di dolce.
Infatti, secondo il neuro scienziato Bart Hoebel, abbuffarsi di zucchero può avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati dall’abuso di sostanze stupefacenti: con veri e propri sintomi di astinenza e dipendenza.
Se pensavate di essere solo golose: aprite gli occhi! Secondo lo studio dell’Università di Princeton, nel New Jersey, potreste essere addirittura dipendenti dallo zucchero.
La ricerca è stata svolta utilizzando delle cavie e somministrando loro dosi elevate di acqua zuccherata ogni giorno, dopo che avevano passato la notte a digiuno. Nel giro di tre settimane, gli animali hanno cominciato a dare segni di impazienza e frenesia: comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. Rimanevano a lungo desiderosi di ricevere una nuova “dose”, erano incontrollabili”, ha spiegato Hoebel.
L’esperimento ha mostrato negli animali un aumento nel cervello della dopamina che come ci spiega Hoebel “È una sostanza che si trova nel nucleus accumbens, la parte adibita alla motivazione e al meccanismo della ricompensa e si sa da tempo che l’abuso di droghe fa aumentare il rilascio di dopamina in questa parte del cervello: analogamente abbiamo scoperto che lo zucchero agisce allo stesso modo“.
In un altro esperimento le cavie, dopo essere state nutrite per un periodo a base di zucchero, sono state costrette a passare alcune settimane senza più riceverne. Ebbene, quando la sostanza era reintrodotta nell’alimentazione, ne consumavano molta più di prima.
Anche il professor Pierfranco Spano, docente di farmacologia e tossicologia presso l’Università degli Studi di Brescia, trova convincente l’ipotesi che lo zucchero provochi dipendenza anche su di noi.
“I cosiddetti sistemi di ricompensa che abbiamo nel cervello, dalla medicina anglosassone definiti “rewarding system”, mediano gli effetti di tutte le sostanze da abuso. Esiste cioè una partecipazione di sistemi cerebrali in cui la master key è la dopamina. Si tratta in genere di comportamenti appetitivi che partono dal masencefalo e arrivano nel nucleus accumbens, una parte del cervello a sua volta suddivisa in due zone, la cosiddetta “shell”. Questa “conchiglia” si accende in caso di desiderio o di previsione di ricompensa“.
“I geni e lo sviluppo postnatale indirizzano a lungo andare le persone verso alcol, zucchero o cocaina. La “scelta” dell’oggetto della dipendenza è fatta in base all’esperienza e alla predisposizione personale: ed è su questo fronte che la scienza sta maggiormente indagando“.
Comunque non preoccupatevi, sembrerebbe che affinché il meccanismo di dipendenza si attivi sia necessario assumere dosi massicce di zuccheri. La scoperta di Hoebel, è in ogni caso molto importante a livello scientifico, in quanto rappresenta la quadratura del cerchio di tutta una serie di studi e potrebbe avere risvolti importanti per le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, come “binge eating” (crisi da alimentazione incontrollata) o bulimia.
Se invece, i dolci sono effettivamente la vostra ossessione, il dott. Scott Olson, medico esperto in medicina alternativa ci fornisce qualche utile consiglio per sconfiggere questa subdola forma di tossicodipendenza che arriva al punto di creare crisi di astinenza quando gli zuccheri vengono a mancare come ansia, nervosismo, tremori, agitazione. Se volete disintossicarvi seguite questi semplici consigli:
- Mangiate più spesso questo vi aiuterà a ridurre il “tremendo” desiderio di zuccheri
- Mangiate più frutta che contenendo (pochi) zuccheri non raffinati riducono il bisogno di dolci elaborati. Solo il melone ha un indice glicemico leggermente più alto rispetto agli altri frutti
- Spazzolate i denti: sembra, infatti, sia un ottimo metodo per spegnere la voglia di zuccheri
- Fate più esercizio fisico, anche una semplice passeggiata vi farà passare la golosità
Secondo il dottor Olson, lo zucchero ci danneggia: aumentando il peso corporeo e intossicando i vasi sanguini nella stessa maniera in cui il fumo intossica i polmoni.
Ovviamente, non sarà semplice ridurre il consumo di zuccheri, ma quando ci riuscirete vi sentirete meglio, più tranquilli e con più energia. Ma non finisce qui: non essere più dipendenti dagli zuccheri significa anche garantirvi sonni più tranquilli e duraturi.
Insomma, secondo la scienza meno dolci nella vita rende più dolce la vita…
Manuela Marino