La salute dei bambini è una delle cose che sta maggiormente a cuore a tutti e proprio per questo c’è bisogno di nuove linee guida per capire come affrontare al meglio le cure primarie in pediatria.
Questo è l’obiettivo del First International Congress On Pediatric Primary Care, il primo congresso internazionale sulle Cure Pediatriche Primarie svoltosi pochi giorni fa a Tel Aviv. Durante il congresso è stato presentato un progetto denominato A NEW PEDIATRICS. NOW. che, attraverso un monitoraggio internazionale, realizzerà nuove raccomandazioni delle cure pediatriche primarie.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Federazione Italiana Medici Pediatri-FIMP con IAPA – Israel Ambulatory Pediatric Association e prevede il confronto tra le diverse modalità di cure primarie pediatriche dei vari paesi da realizzare entro il maggio del 2012. Solo successivamente, con dati alla mano, gli esperti potranno elaborare le nuove Raccomandazioni che saranno presentate al Commissario Europeo della Salute e dei Diritti del Consumatore e al Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’autunno del 2012.
Il dottor Giuseppe Mele, presidente FIMP, ha spiegato la necessità di realizzare queste nuove Raccomandazioni: “Oggi il pediatra affronta un contesto enormemente modificato rispetto al passato, perché il concetto stesso di famiglia è mutato, insieme a quello di società. I bambini di genitori divorziati sono sempre più numerosi e sono in sensibile aumento anche i figli di extracomunitari. Solamente in Italia la presenza di under 18 non italiani è quantificata in circa 500.000 unità. Sono sempre più numerose le adozioni e gli affidi internazionali, mentre stiamo verificando l’aumento sensibile di figli di coppie omosessuali. È insomma una nuova famiglia quella per la quale e nella quale ci troviamo ad operare. Noi pediatri, di questo, siamo consapevoli”.
Si vuole quindi garantire in tutti i paesi la presenza di cure primarie in pediatria. Il dottor Yona Amitai, presidente IAPA, ha spiegato: “Fatto salvo che i moderni ospedali pediatrici specializzati sono essenziali per il trattamento delle malattie pediatriche complesse, gli studi hanno evidenziato un miglioramento degli indicatori di salute pediatrica e del rapporto costo/efficacia laddove c’è stato un miglioramento dell’assistenza pediatrica primaria, con una riduzione dell’accesso agli ospedali”.
Ma ovviamente si è parlato anche di gestione della spesa farmacologica, il dottor Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale-SIMG e il dottor Mele hanno affermato che: “Pediatri e medici di famiglia hanno l’obiettivo di sviluppare un modello nuovo di approccio farmacologico che consenta di stimare, nello specifico, l’effettivo risparmio in spesa farmaceutica derivante da un corretto utilizzo dei farmaci generici, secondo una logica di appropriatezza terapeutica e sanitaria, identificando tale risparmio sia nel breve termine, come minor costo farmaceutico, che nel medio-lungo termine”.
Giorgio Foresti, a.d. di Teva Italia, l’azienda farmaceutica che ha supportato il congresso ha spiegato la situazione dal suo punto di vista: “Anche in ambito pediatrico la sostenibilità del sistema passa attraverso un corretto utilizzo dei farmaci. A questo proposito, una risorsa importante sono i farmaci generici, ancora troppo poco conosciuti dai pediatri e, in generale, sottoutilizzati. Basti pensare che in Italia solo il 12% delle confezioni vendute è un generico, contro quote del 50-70% di altri Paesi europei come Germania e Inghilterra”.
L’idea di creare delle raccomandazioni internazionali sulle cure primarie in pediatria permette quindi di poter garantire a tutti i migliori sistemi di cura senza subire discriminazioni in base al paese di appartenenza. Una decisione davvero apprezzabile!
Lazzaro Langellotti