Un farmaco contro l’alcolismo, considerato una vera e propria malattia cronica recidivante che in Italia riguarda circa 1,5 milioni di persone.
Acamprosato è il nome del medicinale che finalmente anche i pazienti italiani potranno usare a carico del Servizio sanitario nazionale (considerate che il farmaco è già prescritto in 40 Paesi con un uso clinico di più di 20 anni).
Si tratta di un neuromodulatore che riduce il desiderio di bere e diminuisce l’incidenza, la severità e la frequenza delle ricadute. Esso va somministrato sempre con un supporto psicosociale o psicoterapeutico, non potenzia l’effetto dell’alcol se si beve durante il trattamento, non modifica lo stato psichico e può essere associato ad altri farmaci.
L’alcolismo è una malattia che si può curare. In Italia, solo 100 mila alcolisti sono in trattamento terapeutico, 23 mila assumono un farmaco. Ogni anno ne muoiono 20 mila, per una causa totalmente o parzialmente legata all’alcol. Di questi, 13 mila sono uomin al di sopra dei 15 anni.
Secondo Mauro Ceccanti, professore associato di Metodologia Clinica e Semeiotica Medica, responsabile del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio, “quello che è poco noto è che le persone che condividono gli effetti dell’azione dell’alcol e vengono, pertanto, definite ‘alcolisti’ o ‘alcol dipendenti’, sono il prodotto di una complessa interazione ambiente-genotipo, in cui l’alcol è l’unico elemento sicuramente comune. Questo – spiega ancora Ceccanti – ha sempre comportato una difficoltà nell’individuazione di terapie farmacologiche efficaci quando si è tentato di intervenire sulla dipendenza, senza considerare le differenze dei fattori genetici e ambientali che intervengono nella genesi di quello che noi chiamiamo ‘alcolistà “.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Europa sono tra i 5 e i 9 milioni i bambini che vivono in famiglie in cui vi è almeno un alcolista, che, spesso, ha comportamenti violenti. Tutto ciò comporta abbandoni, abusi, incapacità di costruire legami affettivi, omicidi e suicidi.
Germana Carillo