I tempi moderni sono caratterizzati da stress e ritmi frenetici: tutti siamo continuamente messi sotto pressione e il nostro fisico spesso ha bisogno di rigenerarsi.
Ma quello che non tutti sanno è che basterebbe un buon massaggio per ritrovare il benessere necessario per affrontare nuovamente gli impegni quotidiani.
Una delle ultime novità nell’arte di far massaggi unisce la medicina orientale e le tecniche occidentali per creare una soluzione ottimale per il benessere.
Il Mymassage e il Breakmassage sono le due tecniche che combinano insieme lo shiatsu, la tuina, la chiroterapia, il massaggio bioenergetico, l’antistress, il micromassaggio cinese e californiano e la digitopressione.
Della medicina cinese si usa la tecnica di riequilibrare i flussi energetici attraverso manipolazioni lungo i meridiani. Di quella occidentale invece si usano le tecniche osteopatiche e fisioterapiche per sciogliere le contratture, stimolare la circolazione venosa e linfatica, favorire la rigenerazione nervosa e lo sblocco delle articolazioni.
Mymassage e Breakmassage possono essere utilizzati per risolvere i problemi di cellulite, per alleviare mal di testa, artrosi cervicale e mal di schiena. Con la vasodilatazione viene favorito il rilassamento e l’ossigenazione delle cellule con effetto tonificante.
Ma analizziamo nel dettaglio i due tipi di massaggio.
Mymassage è un trattamento che dura circa 60 minuti e che, a seconda della problematica da risolvere, si può eseguire con o senza vestiti.
Breakmassage è un trattamento molto più veloce, definito da “pausa pranzo” perché dura da 20 a 30 minuti e si effettuare anche completamente vestiti. L’obiettivo è quello di allentare le tensioni psicofisiche regalando energia con una serie di palpazioni ritmiche e dinamiche che riattivano le forze vitali e tonificano il corpo. Il costo di questo massaggio si aggira intorno ai 20 euro.
Non c’è quindi più scusa che tenga, lo stress deve essere sconfitto! Affidiamoci quindi alle mani di bravi massaggiatori e la nostra vita prenderà una nuova forma.
