Nido o non nido? Questo il dilemma. Il rischio che i bimbi siano spesso malati sembrerebbe deporre contro l’entrata nei nostri figli in comunità. Febbre, tosse, otiti, naso tappato o che cola, vomito e diarrea si susseguono e i bambini stanno più a casa di quanto riescano a frequentare.
Se vi state chiedendo se valga la pena o meno di insistere, i pediatri italiani rispondono ricordando ai genitori apprensivi che ammalarsi è normale. Suggerendo anche una maggior cautela nell’uso delle medicine.
Che le attività svolte dai vostri bimbi al nido abbiano un’influenza determinante sullo sviluppo delle loro abilità intellettive, sull’apprendimento, la socializzazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale lo abbiamo già visto.
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Ed ora abbiamo un’altra buona ragione a sostegno dell’entrata “in comunità” dei nostri figli. L’immunità che i bambini acquisiscono al nido li proteggerà dalle malattie nelle epoche successive. A dirlo è il presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale Giuseppe Di Mauro.
Le infezioni che colpiscono i bambini, infatti, creano una risposta immunitaria persistente e duratura. Per cui, dopo queste fasi della vita in cui si ammalano spesso, in seguito i bambini risultano immuni.
“È come se l’organismo dovesse pagare un pegno all’inizio per poi costruirsi un corredo immunitario importante e necessario per il futuro. I pediatri queste cose le conoscono e non si stancano di dirle ai genitori, ma serve ribadirle più volte, anche attraverso i media e la stampa”, spiega Di Mauro.
La SIPPS ribadisce anche l’importanza di evitare la corsa ai farmaci come sistema di difesa del bambino.
Le parole di Leo Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS, sono un richiamo proprio alle tendenze super protettive dei genitori italiani:
“Se è vero che le malattie infantili guariscono da sole, senza particolari cure, è nostro compito tranquillizzare i genitori nel non pretendere medicine per guarigioni veloci e immediate dei loro figli. Un comportamento di attesa, responsabile, legato ai consigli che inevitabilmente il pediatra darà loro, mette al riparo da un eccessivo ricorso ai farmaci, ma anche da mantenere l’attenzione giusta ai problemi di salute del bambino”.
I migliori rimedi ad una malattia sono un’alimentazione sana, ricca in frutta e verdura. Anche uno stile di vita attivo può aiutare a rendere i nostri figli più forti: giocare all’aria aperta e non in ambienti chiusi fa bene anche al bambino convalescente, seppur con l’obbligo di evitare la riammissione rapida “in comunità”.
In conclusione, siate meno apprensivi: i bambini devono essere certamente curati, ma solo quando serve veramente!