Germogli di soia all’origine dell’epidemia causata dal batterio E.coli? Potrebbe essere.
Provenienti dalla Bassa Sassonia (l’azienda agricola che produce germogli di soia è stata chiusa), tocca ora a questi germogli salire sul banco degli imputati, dopo i cetrioli e il salame di cervo.
Le autorità sanitarie tedesche precisano, però, che non ci sono ancora prove certe, ma per ora ci sarebbero tutte le indicazioni per consigliare ai consumatori di non mangiare il prodotto.
Secondo quanto riferisce la Coldiretti, i germogli di soia sarebbero diffusi in un mercato di nicchia molto ristretto, che riguarda per lo più la cucina etnica e i vegetariani. In Italia sono consumati in estate da soli o come condimento e sono venduti in buste, vassoi o in scatola, mentre molti li coltivano in casa.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE (dati dell’OMS del 5 giugno h.10.00):
- In Germania 627 casi di sindrome emolitico-uremica (HUS o Seu), di cui 15 mortali
- 1536 di Escherichia coli enteroemorragico (Ehec) in Germania, di cui 6 mortali
- Negli altri Paesi: 11 altri Paesi europei riportano un totale di 31 casi di HUS (con 1 decesso) e 71 di Ehec
Germana Carillo
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