Oramai PC, smartphone, tablet e TV sono all’ordine del giorno e il multitasking diviene quasi obbligatorio se si vuole rimanere al passo con i tempi.
Ma attenzione esso può provocare disturbi all’attenzione e confondere le idee. Per lo meno questo è quanto emerso dalla ricerca condotta da Adam Brasel e James Gips, docenti della Carroll School of Management di Boston, e pubblicata su Cyberpsychology, Behavior and Social Networking.
I due studiosi hanno istallato delle speciali telecamere per registrare lo sguardo di alcuni volontari a cui è stata concessa mezz’ora d’uso contemporaneo di televisione e computer, in assoluta libertà. Il risultato? Peggio di quello che si credeva: in 27 minuti i volontari hanno spostato in media 120 volte gli occhi da uno schermo all’altro, senza rendersene conto. Quando infatti si è chiesto loro quante volte erano passati dalla TV al Pc e viceversa hanno dichiarato di averlo fatto una quindicina di volte al massimo, dieci volte in meno rispetto a quanto era accaduto in realtà. Il tutto con una conseguente dose di distrazione non indifferente.
“Quando cerchiamo di prestare attenzione a più di un mezzo tecnologico – spiega Adam Brasel – in realtà non ci riusciamo che per pochi secondi“. In media 6 secondi se si tratta del computer e meno di 2 se si guarda la televisione. Anche i momenti di concentrazione superiori al minuto sono stati rarissimi: accadeva nel 2,9% per cento dei casi in cui si guardava la TV e nel 7,5% delle volte in cui si seguiva lo schermo del pc. E non ci sono differenze di età: anche gli over 40 avevano la stessa attenzione frammentata e alternata, distogliendo lo sguardo in media 100 volte nell’arco dei 27 minuti.
Inoltre, precisa il ricercatore “il nostro test prevedeva l’uso simultaneo di pc e TV ma sappiamo bene che la realtà include anche telefoni, lettori mp3, navigatori che spesso gestiamo e teniamo accesi tutti assieme, finendo per essere ancora più incapaci di focalizzarci sull’uno o sull’altro“.
Il multitasking è veramente ormai radicato nella vita delle persone e non solo giovani. Bisogna però ben valutare che impatto abbia sulle capacità di comprensione e sulla possibilità di svolgere i compiti correttamente, soprattutto se si tratta di un bambino o un ragazzo. Fare i compiti o studiare davanti al pc e contemporaneamente con il televisore acceso e magari il telefono che squilla in continuazione tra sms, mms e chiamate di certo non è buona abitudine.
Fabrizio Giona