Fa discutere e certo colpisce il caso dei bambini francesi ricoverati per sospetta infezione da e.coli.
Ed è normale che ci si preoccupi, soprattutto quando in casa i bambini ce li abbiamo anche noi. Ma puntuali arrivano le rassicurazioni anche da parte della Sipps, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, che precisa che il ceppo batterico che sta preoccupando l’Europa ha finora colpito, nel 90% dei casi, adulti in età superiore ai 20 anni.
Nessun allarmismo, dunque, anche secondo Giuseppe Di Mauro, Presidente della Sipps ma, in ogni caso, proprio la non ancora avvenuta identificazione del focolaio impone il rispetto delle normali misure di sicurezza e di corretta igiene, utili alla prevenzione di tutte le forme di contagio batterico derivate da alimenti e da trasmissioni oro-fecali.
Quindi:
- lavarsi bene le mani prima e dopo aver toccato cibi
- lavarsi le mani dopo aver fatto uso della toilette
- prestare attenzione all’acquisto degli alimenti, preferendo quelli con etichettatura e soggetti ai controlli sanitari
- proteggere i cibi da mosche o da altri insetti, coprendo gli alimenti o chiudendoli in contenitori
- consumare latte pastorizzato o trattato ad alte temperature e cibi ben cotti
- lavare molto bene verdura e frutta
- bere solo acqua sicuramente potabile
- eliminare subito pannolini sporchi di feci e lavare a temperature superiori a 65 gradi gli indumenti e la biancheria contaminata con le feci
Infine, la SIPPS raccomanda anche di non usare antibiotici senza una precisa prescrizione del pediatra, perché in caso di enteriti emorragiche si aumenterebbe di ben 17 volte il rischio di Sindrome uremico-emolitico.
Germana Carillo