Se prediligi un bianco dolce sei molto impulsivo e ti apri poco agli altri. Secondo uno studio australiano è il vino a misurarti la personalità.
È autunno e, si sa, dopo fatta la raccolta dell’uva, nelle cantine si procede alla pigiatura degli acini. E un liquido invitante inizia la sua fermentazione e la sua vita. Fino al momento in cui sarà servito nei nostri bicchieri allietando il nostro palato…
Ma l’autunno è anche il momento in cui gli esperti si interrogano a 360 gradi sulle caratteristiche del vino.
Gli antichi romani erano soliti ripetere “in vino veritas” per dire, letteralmente, che nel vino c’è la verità. Ma in genere questo proverbio si riferiva al fatto che quando una persona alza un po’ troppo il gomito (c’è anche a chi basta un dito di vino) non ha più freni inibitori e tutto ciò che gli passa per la mente di dire o fare lo dice e lo fa!
Tutti l’abbiamo verificato assistendo o, peggio, essendo stati i protagonisti di scene simili che hanno creato danni più o meno grossi.
Ma gli studiosi del National Wine and Grape Industry Center della Charles Sturt University, a Wagga Wagga, in Australia, in un lavoro pubblicato da Food Quality and Preference, hanno individuato un’altra caratteristica del vino legata alla verità.
La scoperta è che la scelta del tipo di vino da bere rivela la nostra personalità più di quanto lo possano fare le nostre parole.
Lo studio, che ha preso come campione un gruppo di 45 volontari, sia uomini che donne, con un’età media di 43 anni, si è diviso in due parti.
Nella prima, i soggetti hanno compilato un questionario, un test psicologico che aiutava a delineare la personalità dei partecipanti. In seguito (e qui arriva la parte piacevole dell’esperimento) sono stati invitati a scegliere tra due tipi di vino bianco, un dolce o un secco.
Successivamente sono state incrociate le risposte date nei due test e il dottor Anthony Saliba, che ha condotto le ricerche, sintetizza così i risultati ottenuti:
“Il nostro scopo era quello di esplorare una nuova area di ricerca per capire in che modo i tratti della personalità sono in grado di condizionare le preferenze nei gusti”.
In sostanza, lo studio ha rivelato che chi predilige un vino bianco dolce ha un alto livello di impulsività e una minor tendenza ad aprirsi verso gli altri e verso nuove situazioni rispetto a chi invece, fra i bianchi, preferisce quelli secchi.
La ricerca ha permesso anche di sottolineare un aspetto legato all’obesità, e cioè, continua Saliba:
“Le persone che mostrano una forte preferenza per i vini dolci, saranno anche quelle che mostrano maggiore impulsività e rappresenteranno un gruppo più a rischio nei confronti dell’obesità”.
Voi vi riconoscete in queste categorie?
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Io intanto, sorseggiando un bicchiere di ottima Falanghina, penserò a come evitare la futura obesità… cin cin!