Il tradimento rimane per molti uno dei grandi errori dell’amore. C’è chi lo considera la fine di un rapporto e chi un diversivo per la monotonia. Di certo il tradimento è regolato da dinamiche e ragioni che variano da persona a persona.
Secondo alcuni studi non siamo però tutti inclini al tradimento allo stesso modo “C’è chi cerca solo sesso, chi nuove emozioni, chi una semplice distrazione. Per alcuni una relazione stabile è una gioia, per altri una prigione: dipende“. Tra l’altro ci sarebbero diversi fattori esterni che favorirebbero le scappatelle: quelli economici (chi è più ricco si concede più libertà), quelli sessual–sentimentali (se la coppia è stanca, l’avventura è in agguato)… Ma, secondo la scienza, quello che fa la differenza tra i traditori e i monogami è la personalità sessuale di ognuno.
Per il ricercatore Kristen Mark dell’Indiana University a prescindere dal carattere, dallo status economico e dall’intesa di un individuo col partner, ciò che ci rende dei traditore seriali o dei fedelissimi è il rapporto psicologico col sesso.
Quindi per gli uomini, l’insicurezza sotto le lenzuola rende più inclini al tradimento. Mentre, viceversa, una donna che vive nel timore di contrarre malattie o restare incinta tradirà molto meno. L’ansia da prestazione e l’insicurezza sarebbero il primo gradino verso l’infedeltà secondo Mark “per queste persone è più facile e rilassante relazionarsi con una sconosciuta, che nulla sa del loro passato sessuale“.
Ma quali sono le cifre del tradimento? Diversi studi degli anni ’90 svolti in più Paesi del mondo hanno stabilito che la percentuale, per gli uomini, si aggira tra il 20 e il 25% e per le donne tra il 10 e il 15%.
“Ma negli ultimi 5-7 anni il gap si è accorciato le donne ormai tradiscono quasi quanto gli uomini“ dichiara Kristen Mark. Partendo da questo presupposto, il ricercatore americano ha sottoposto 506 uomini monogami e 416 donne monogame di 31 anni e per metà sposati ad un sondaggio on-line, chiedendo loro di parlare della propria relazione.
Dalle risposte è emerso che i due generi tradiscono nella stessa percentuale: il 23% degli uomini e il 19% delle donne ha ammesso di aver flirtato di nascosto con una terza persona almeno una volta nel corso della relazione, e il profilo medio del traditore delineato dagli scienziati è di un soggetto religioso, con un buon posto di lavoro e una relazione coniugale infelice.
Inoltre, dai dati è anche emerso che gli uomini dotati di una forte personalità sessuale sono anche i più inclini a tradire: chi ad esempio si eccita facilmente è 4 volte più propenso alla scappatella di chi ha una risposta sessuale nei limiti della norma. Per le donne il discorso è diverso: nessun legame tra facilità nell’eccitazione e tradimento, ma esiste un legame fortissimo tra quest’ultimo e il livello di soddisfazione rispetto al rapporto.
Quello che spinge il gentil sesso al tradimento è il sentirsi infelici all’interno della coppia o l’incompatibilità col partner. Questi fattori aumentano il rischio di concedersi qualche libertà in una percentuale che va dal 2,6 al 2,9%. Al contrario, il timore di contrarre malattie o restare incinta smorza la foga di concedersi qualche scappatella del 13%.
Sia per gli uomini che per le donne, comunque, ansia da prestazione e paura di non essere all’altezza amplificano la tendenza all’infedeltà: il timore di “fare cilecca” (per lui) o la paura di non raggiungere l’orgasmo (per lei) rendono dell’8% più fedifraga la donna a del 6% più “farfallone” l’uomo. “Capire a fondo la personalità sessuale è indispensabile per comprendere i meccanismi dell’infedeltà e permette di ottenere dati sul tradimento più attendibili di quelli ottenuti finora con calcoli demografici”, spiega Mark.
Aggiunge la psicologa e sessuologa Francesca Romana Tiberi “La soddisfazione sessuale e relazionale ha, sia per gli uomini che per le donne, un impatto molto forte sulla tendenza all’infedeltà e, laddove un rapporto risulti mancante della componente affettiva o di quella sessuale, la probabilità di andare a cercare in un’altra persona un modo per compensare questo bisogno diventa molto alta. La monogamia deve essere una scelta nella coppia, una scelta dura che, se non supportata da una sicurezza personale e sessuale di base, diventa quasi impossibile da affrontare. Soffrire di una forte insicurezza sessuale nelle proprie capacità porta uomini e donne a cercare fuori dalla coppia gratifiche e rassicurazioni: il partner “estraneo” è scelto perché percepito come meno pericoloso per la propria autostima. Fallire con uno “sconosciuto” è meno stressante e, quindi, l’abbassamento dello stress emotivo legato alla prestazione aiuta a vivere in modo più soddisfacente la sessualità. Il rischio è però quello di entrare in un circolo vizioso dove le relazioni clandestine diventano necessarie per la propria sicurezza sessuale“.
Infatti, continua l’esperta “Il problema è che, una volta passata la paura, l’infedeltà diventa una vera e propria linfa vitale per il proprio ego e quindi si trasforma in una necessità. Ovviamente esistono persone con personalità più inclini al tradimento: solitamente sono uomini e donne che hanno difficoltà nel gestire e fronteggiare le frustrazioni, i piccoli e grandi “no” che la vita li porta a vivere. Questi soggetti hanno una maggior facilità nel cercare in altri partner ciò che non trovano col proprio compagno abituale. Il solo antidoto all’infedeltà risulta tuttavia, sempre e comunque, una relazione soddisfacente. Sia a livello emotivo che sessuale“.
L’antidoto per l’infedeltà, secondo gli esperti, è sempre e comunque la felicità.
Manuela Marino