Dopo le diete a zona, quelle dissociate, quelle a base di sola frutta o di sola pizza, è ora il tempo della dieta del DNA.
Ebbene sì: con un solo veloce, indolore e innocuo esame, tutti possono sapere quali sono gli alimenti più dannosi. Non solo per un discorso estetico. Soprattutto per uno finalizzato a prevenire patologie metaboliche come l’obesità e il diabete, malattie dell’apparato cardiorespiratorio, del sistema nervoso e immunitario.
Questa la nuova mania made in Usa ormai arrivata anche in Europa: studiare il patrimonio genetico per studiare una dieta ad hoc. Bella invenzione no?
Come tutti noi sappiamo, ogni individuo è il risultato concreto della magia genetica che racchiudiamo in ogni singola cellula: i geni del DNA. Sono loro a renderci unici e diversi da tutti gli altri. Non solo per il colore degli occhi, dei capelli, della pelle, ma anche per la predisposizione naturale a ingrassare e a contrarre determinate patologie.
Per questo c’è chi fuma sigari e beve whisky e campa 100 anni!
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Certo uno stile di vita sano è fondamentale per invecchiare bene, ma non ci si deve scordare del proprio patrimonio genetico. Per questo la nostra dieta e l’esercizio fisico devono essere adattati ai nostri geni. Come? Niente di più facile.
Da ottobre sono disponibili anche nelle maggiori farmacie italiane i kit per i test genetici. Ce ne sono di vari tipi, tutti messi a disposizione dalle diverse associazioni specializzate in biotecnologie che stanno mettendo a punto questa nuova tecnica di dimagrimento e prevenzione.
A brevettarla è la Area Science Park di Trieste. Oltre al tampone per prelevare saliva, comprende un test del gusto amaro legato ai fenomeni della fame e un questionario da compilare.
Anche il kit della Genalta, altra associazione specializzata in biotecnologie, si può fare tranquillamente a casa seduti nella propria poltrona. Basta prelevare mediante un tampone il tessuto della mucosa orale: con un cotton fioc si frega per circa 20 volte la parte interna alla guancia sia dalla parte sinistra che destra e il gioco è fatto. Si mette il tampone nel suo contenitore e lo si spedisce all’associazione che dopo aver eseguito il test genetico, vi farà recapitare i risultati direttamente a casa nell’arco di due settimane. Se poi non volete farlo da voi, potete sempre rivolgervi al farmacista.
Il sogno della maggior parte delle donne ossessionate dai chili di troppo pare realtà. Sapere finalmente quali sono gli alimenti da evitare senza rinunciare a cibi a caso solo perché considerati dannosi o “ingrassanti” nell’ottica generale che tende a confondere ciò che è buono e ciò che è dannoso solo se consumato eccessivamente.
“Per questo è importante sostituire alla dieta standardizzata per tutti, un’alimentazione personalizzata”
come dice il presidente dell’Amia, Associazione italiana dei medici antiaging, Ascanio Polimeni. Una vera innovazione in fatto di dieta. E soprattutto non tanto per chi ha solo da perdere quei due o tre chili in più che una sana corsetta butterebbe giù in men che non si dica.
Il test del DNA potrebbe essere davvero rivoluzionario nel determinare le nostre vulnerabilità legate al cibo che mangiamo e alle sostanze a cui siamo esposti, non solo quindi per essere più belli, ma per vivere meglio e più a lungo.
D’altronde non è mica vero che siamo quel che mangiamo? Già Feuerbach ci aveva visto lungo. A noi solo il compito di darci una regolata e di vivere in modo semplicemente più consono a noi stessi.
E se non volete dar retta a me o a filosofi ormai passati… date retta ai geni. Quelli veri del DNA!