La donna fa sesso col cervello. Sì, insomma, non solo nel senso che a letto ci mettiamo più coinvolgimento mentale… La scintilla deve scattare nella testa perché il piacere arrivi al culmine nel vero senso della parola.
Lo ha capito l’azienda farmaceutica tedesca Boehringer Ingelheim che ha sperimentato un nuovo farmaco il cui principio attivo è il flibanserin, un antidepressivo che, usato come tale, non aveva dato alcun effetto soddisfacente.
La domanda di approvazione per la vendita è già stata presentata negli Usa. Seguirà l’Europa e oggi, al congresso della Società europea di medicina sessuale a Lione, saranno presentati i primi dati dei test sul flibanserin.
“I risultati del farmaco sono nitidi, non vedo difficoltà nell’approvazione da parte delle autorità sanitarie. La sperimentazione su 5 mila donne europee e americane fra 18 e 45 anni ha fatto aumentare del 40% il numero di giorni in cui si ha un rapporto sessuale o si prova un forte desiderio di averlo”, afferma Rossella Nappi, docente di ginecologia all’Università di Pavia. E’ lei che ha coordinato lo studio in Europa e dice “Il farmaco agisce a livello dei neurotrasmettitori: serotonina, dopamina e noradrenalina. Accende il desiderio, fa sentire meno lo stress e dà energia nella relazione col partner. Ha l’effetto di inibire il super-io esaltando la parte istintiva di se stessi”.
E poi c’è il marketing. Considerata offensiva la parola “frigidità”, per fare affari le case farmaceutiche parleranno di “disordine da desiderio sessuale ipoattivo”…
Disordine, caos o scompiglio, donne mie, la nostra è tutta questione di testa.
Germana Carillo