Vuoi per le temperature elevate che facilitano la riproduzione di germi e batteri, vuoi per le diverse occasioni di consumare cibo fuori porta, sta di fatto che in estate crescono a dismisura le possibilità di intossicazioni alimentari.
Come proteggersi?
Innanzitutto è bene rispettare in maniera rigorosa le nostre 10 regole per prevenire contaminazioni: in primis, lavarsi bene le mani con acqua calda e sapone prima di maneggiare alimenti e utensili e igienizzare scrupolosamente il piano di lavoro e i vari strumenti da cucina utilizzati.
Bisogna poi fare molta attenzione nella preparazione dei cibi, soprattutto delle tante gustose insalate di riso: seppur fresche ed invitanti, infatti, sono una delle prime cause di intossicazione perché contengono tutti ingredienti (riso, sottoli, sottaceti, formaggi, prosciutto cotto) che favoriscono la moltiplicazione di microrganismi.
Anche in questo caso, quindi, è necessario avere piccoli accorgimenti: il riso ad esempio, una volta cotto e scolato, deve essere risciacquato con acqua fredda e mescolato spesso nel contenitore per favorirne la refrigerazione. Solo dopo è possibile aggiungere gli altri ingredienti. Appena pronto, è necessario conservarlo immediatamente nel frigo, in un contenitore coperto, e rimescolarlo più volte fino al momento del consumo per assicurare un raffreddamento uniforme. Importante: il frigorifero deve essere mantenuto ad una temperatura non superiore a 4-5° e non deve essere troppo stipato.
Nonostante il frigo mantenga bene gli alimenti, conviene sempre non esagerare con i tempi di conservazione: ci sono alcuni microrganismi deterioranti e patogeni che si sviluppano anche a temperature molto basse.
Ma come fare per capire quali sono gli alimenti più a rischio?
Il criterio da utilizzare è semplice: basta considerare il luogo e le modalità di preparazione e confezionamento della pietanza. Un alimento sfuso, quindi, sarà più a rischio rispetto allo stesso alimento che è stato riposto in un apposito contenitore chiuso. Altri fattori da valutare sono: il contenuto di acqua, l’acidità (che stabilizza) e gli ingredienti. In quest’ottica, quindi, i biscotti secchi possono essere considerati cibo sicuro perché il basso contenuto di acqua non permette ai batteri di replicarsi. Creme, salse e piatti elaborati, invece, sono molto più delicati per il numero di manipolazioni e per la mancanza di acidità stabilizzatrice.
Dato che l’estate è anche l’occasione per fare picnic, gite e scampagnate varie, è utile conoscere alcuni suggerimenti per un corretto utilizzo delle borse termiche, indispensabili per il trasporto del pranzo a sacco. A tal proposito, il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti consiglia:
- Mettere gli alimenti già freddi nella borsa termica, con gli appositi refrigeranti. Per prevenire la crescita batterica, gli alimenti devono essere conservati a non più di 4°C
- Utilizzare borse termiche separate per bevande e cibi: si eviterà così di aprire la borsa dei cibi ogni volta che si vorrà bere
- Lavare con cura, strofinando bene sotto acqua corrente, la frutta e la verdura e riporla, dopo averla asciugata, in appositi contenitori
- Se si trasportano carne o pesce crudi per una grigliata, questi vanno riposti in contenitori chiusi, rigorosamente separati da tutti gli altri cibi, in modo tale che eventuali loro succhi non possano contaminare gli altri cibi.
- È bene ricordarsi di mettere sul fondo della borsa termica i cibi che si useranno per ultimi e di tenerla il più possibile all’ombra
Fabrizio Giona