Raccogliere un oggetto da terra? Proibito. Fare una retromarcia in auto? Molto difficile. Alcune delle più semplici azioni quotidiane diventano problematiche e dolorose quando si soffre di mal di schiena.
Si tratta di un disturbo che affligge circa 15 milioni di italiani, sotto varie forme e con dolori più o meno acuti. Genericamente si parla di mal di schiena, ma questa patologia, come il mal di testa, è piuttosto complessa ed ha varie forme di manifestazione, in base al tratto interessato.
Indice
COM’È FATTA LA NOSTRA SCHIENA?
Conosciamo da vicino la struttura della schiena, per capire poi meglio le varie affezioni dolorose che possono interessarla. I tratti mobili della colonna vertebrale, dalla quale dipendono la stabilità, l’equilibrio e la flessibilità del nostro corpo, sono 3: tratto cervicale, tratto dorsale e tratto lombare, citati da quello più in alto a quello più in basso.
Tratto cervicale
Il tratto cervicale si compone di 7 vertebre ed assicura il sostegno della testa, accompagnando tutti i suoi movimenti. È questo tratto, dunque, a consentirci di rivolgere lo sguardo intorno a noi, di alzare o abbassare gli occhi. Da queste vertebre escono i nervi che presiedono al movimento dei muscoli delle spalle e delle braccia, fino alle mani. Quando il dolore colpisce questo tratto – cervicalgia – può manifestarsi in forma acuta oppure più debole, che tende ad accrescersi gradualmente. Nel primo caso ciò che si avverte è un dolore forte ed improvviso in una parte della nuca – il famigerato torcicollo – che impedisce le torsioni del corpo da un lato o dall’altro. Il dolore può essere anche accompagnato da una sensazione di nausea. Nel secondo caso, invece, si percepisce un dolore meno intenso, che rende difficoltoso volgere il capo in alto oppure all’indietro. Può trattarsi di un dolore che si manifesta ad intermittenza, anche dopo lunghi periodi di assenza. Nel caso di cronicizzazione, la cervicalgia può presentare fasi di riacutizzazione molto intensa ed essere accompagnato anche da fastidiosi mal di testa.
Tratto dorsale
Il tratto dorsale è quello nel quale si articolano le costole e si inseriscono alcuni fasci del diaframma: per questo ha un ruolo importante durante la respirazione. La colonna dorsale consente i diversi movimenti di estensione, flessione e rotazione della schiena. Il dolore che affligge questo tratto – dorsalgia – si manifesta in modo particolarmente acuto ed è causa di notevoli problemi durante la respirazione. In particolare, quando il dolore interessa la zona tra le scapole, risultano problematici i movimenti di apertura, chiusura o estensione delle braccia verso l’alto, mentre se viene interessata la parte sotto le scapole ad essere ostacolati sono i movimenti di flessione e rotazione del busto ed insieme la respirazione profonda.
Tratto lombare
Il tratto lombare presenta vertebre molto robuste e costituisce la parte di sostegno di tutta la colonna vertebrale. Ha infatti una funzione essenziale nel garantire l’equilibrio di tutto il corpo, favorendo il movimento del bacino quando si cammina. Il dolore che interessa il tratto lombare – lombalgia – si può manifestare in forma acuta o cronica. Nel primo caso può essere determinato da un movimento quale l’atto di raccogliere un oggetto da terra e produce la sensazione di uno strappo violento di intensità talmente elevata da rendere impossibile il recupero della posizione eretta. È il cosiddetto “colpo della strega“. La forma cronica è caratterizzata dalla presenza di un dolore lungamente persistente, acuito o attenuato dall’assunzione di particolari posizioni. Ciò spiega il motivo per cui spesso le persone si muovono con andature particolari o si siedono storte: si tratta di adattamenti dei muscoli per non gravare ulteriormente sulla parte dolorante.
Queste le suddivisioni della colonna vertebrale e le affezioni dolorose che possono colpire i vari tratti.
LA PREVENZIONE
A questo punto ci chiediamo: è possibile prevenire l’insorgenza di un mal di schiena o si tratta di una patologia che può essere soltanto curata? Una buona notizia: cervicalgie, dorsalgie, lombalgie possono essere prevenute con un’attenzione particolare ai movimenti che si compiono durante la giornata, ma anche con l’esecuzione di alcuni esercizi mirati. La regola fondamentale per evitare il dolore, infatti, è quella di allenare la schiena, praticando regolarmente stretching ed esercizi per il rafforzamento. Le possibilità sono varie:
- flessioni: che potenziano i muscoli della schiena e consentono loro di sostenere il ritmo delle attività quotidiane;
- addominali parziali: in posizione supina, con le ginocchia piegate, si alzano lentamente testa e spalle dal pavimento rimanendo in posizione per dieci secondi;
- ginocchia contro il petto: in posizione supina, si portano le ginocchia verso il petto, rilassando il collo e la schiena rimanendo in posizione per dieci secondi.
Prevenzione non è solo eseguire esercizi: è anche e soprattutto, prestare attenzione nello svolgimento delle più comuni azioni quotidiane.
IL LETTO E IL CUSCINO
Una cura particolare deve essere riservata al letto in cui si dorme che deve avere un materasso né troppo duro né troppo morbido, appoggiato su un telaio di doghe di legno. Per la scelta del cuscino si deve tener conto della propria struttura fisica e del modo di dormire. Se si dorme supini è possibile anche dire addio al cuscino; chi dorme su un fianco, invece, deve scegliere un cuscino alto tanto quanto la larghezza delle proprie spalle, per consentire alla cervicale di mantenere la posizione corretta. Se infine si dorme proni il cuscino deve essere basso.
E quando la sveglia suona al mattino cosa fate? Saltate letteralmente giù dal letto? Niente di più sbagliato! È importante alzarsi lentamente: dalla posizione supina, si piegano le ginocchia e si ruota il corpo sul fianco. Si portano le gambe fuori dal letto e, mentre i piedi scendono sul pavimento, si spinge con le mani sul materasso fino ad alzare il busto completamente.
LA BORSA
Siete soliti uscire di casa con borse più provviste di quella di Mary Poppins, e insieme portate custodie per il pc, borsa della palestra ed altri oggetti vari? Dovete pensare seriamente a ridurre il carico che vi accompagna durante la giornata: sostenere pesi eccessivi per lungo tempo, e per di più su una sola spalla, infatti, determina la disidratazione ed il collasso dei dischi intervertebrali, con conseguente lombalgia. Chi già soffre di mal di schiena non dovrebbe portare borse più pesanti di 2 chili. A proposito di computer: quale posizione assumete a casa quando navigate in internet? Siete sdraiati a letto o sul divano? Per quanto possa essere comodo e all’apparenza rilassante, non esiste niente di più deleterio per la schiena dell’adottare posizioni scorrette, che costringono la colonna a sforzi notevoli. Anche in casa, dunque, quando utilizzate il computer, leggete un libro, o scrivete, sedetevi ad una scrivania, mantenendo la schiena dritta e le spalle rilassate.
I TACCHI
Attenzione anche ai tacchi troppo alti, o, nel caso degli uomini, a scarpe con piante scomode, che costringono a posture che favoriscono l’insorgere del mal di schiena. Chi già soffre di problemi alla colonna può orientarsi verso scarpe con plantare anatomico: il consiglio per tutti è quello di privilegiare calzature che consentano di camminare comodamente. Attenzione poi ai movimenti per raccogliere un oggetto da terra o per allacciare le scarpe: si devono piegare le ginocchia, non la schiena.
LE CAUSE DEL MAL DI SCHIENA
E se il mal di schiena arriva? Come intervenire? È necessario in primo luogo distinguere tra le cause che possono averlo generato, per agire poi in modo mirato ed efficace. Nell’insorgere di un mal di schiena si distingue generalmente tra cause ossee e cause muscolari.
Esaminiamole. Tra le prime troviamo l’ernia del disco, causata dalla fuoriuscita del nucleo interno del disco che funge da cuscinetto tra una vertebra e l’altra a seguito della lacerazione dell’anello esterno e l’artrosi, una malattia cronica che colpisce le articolazioni, ed è di tipo degenerativo, cioè porta alla progressiva perdita delle componenti anatomiche che formano le articolazioni.
Le cause più frequenti del mal di schiena sono tuttavia lesioni muscolari, determinate da un movimento brusco che provoca uno stiramento o uno strappo muscolare, fonte di dolore. A provocare danni ai muscoli possono intervenire anche movimenti molto semplici come il chinarsi per allacciare le scarpe o raccogliere un oggetto: per questo motivo occorre effettuare i piegamenti sempre con attenzione.
LE CURE DEL MAL DI SCHIENA
Passiamo alle varie possibilità di cura:
- Terapia farmacologica: deve essere seguita sotto controllo medico. I farmaci più utilizzati sono antidolorifici o antinfiammatori (ad esempio acido acetilsalicilico o paracetamolo); questi ultimi agiscono sull’infiammazione ed indirettamente, dunque, sul dolore che essa provoca
- Fisioterapia: metodo di cura che viene predisposto dal fisiatra partendo un’analisi del complesso delle condizioni di salute fisiche del paziente ed attuato dal fisioterapista, sulla base di una conoscenza profonda dei meccanismi ossei e muscolari del corpo umano nella statica e durante i movimenti. La fisioterapia è indicata nel caso di ernia del disco (verso la quale vi è generalmente un atteggiamento più conservativo che chirurgico e si tende a procedere con l’intervento quando l’ernia è ormai fuoriuscita), artrosi, mal di schiena determinato da cause muscolari, sebbene in questo caso gli esercizi prescritti siano più semplici di quelli necessari nel caso di dolore provocato da cause ossee.
Le medicine non convenzionali
Agopuntura
La classificazione di questa tecnica tra le cure “alternative” risponde solo parzialmente a verità. La medicina occidentale, infatti, ha da tempo accolto l’agopuntura tra le cure valide ed efficaci per il mal di schiena, al punto che sedute di agopuntura si svolgono ora abitualmente presso istituti medici.
Ciò che varia è l’approccio con il quale ci si accosta a questo tipo di terapia. In occidente, infatti, si tende ad attribuire l’efficacia del trattamento del dolore alla schiena con gli aghi a particolari riflessi nervosi da questi indotti. Nella medicina cinese, invece, con un approccio tipicamente olistico, il mal di schiena, come altre affezioni dolorose, viene considerato un sintomo finale di uno stato di disequilibrio dell’intero organismo, che ha origini precedenti e più profonde. Per questo, mentre nella cosiddetta “terapia del dolore” diffusa in occidente si utilizzano gli aghi dell’agopuntura nei punti indicati dalla medicina cinese, senza alcuna differenza tra un individuo e l’altro, nella medicina tradizionale cinese non esistono mal di schiena uguali, anche in presenza degli stessi sintomi, perché non esiste un individuo uguale all’altro. I trattamenti, perciò, si basano sulla conoscenza del singolo, della sua storia clinica e mirano non solo ad eliminare il dolore, ma ad aiutare a recuperare l’equilibrio perduto.
Omeopatia
Sebbene l’omeopatia sia ancora oggi in Italia una medicina spesso guardata con diffidenza da quella “ufficiale”, vi sono molti medici che la studiano e la praticano perché i suoi principi si fondano sulla considerazione che un essere umano è sempre diverso da un altro e che la malattia non esiste come entità a sé stante ma è strettamente collegata alla personalità, allo stile di vita, ai pensieri, alle emozioni del paziente. Tuttavia è possibile descrivere quali sono i rimedi omeopatici cosiddetti d’urgenza da utilizzare quando si ha mal di schiena con la raccomandazione però di rivolgersi in seguito ad un medico omeopata per individuare al meglio come riequilibrare il proprio corpo e come stimolare i personali processi difensivi psicosomatici. Vediamo allora quali i rimedi più indicati nel mal di schiena:
Nux vomica
È il rimedio più utile quando il dolore si presenta o si accentua soprattutto nella zona lombare nel tentativo di girarsi nel letto, quando è più forte alla mattina, migliora con il cammino, e la persona è ipersensibile alla luce, ai rumori, al vento (nel senso che con questi diviene facilmente irritabile).
Rhus Toxicodendron
Questo rimedio dà sollievo al cosiddetto “colpo della strega” e a quelle persone inquiete e agitate perché hanno mal di schiena anche durante il riposo.
Colocynthis
Rimedio molto utile nelle sciatalgie lancinanti aggravate dai movimenti, dalla pressione sulla schiena e spesso precedute da episodi di collera.
Sulfur
Rimedio indicato nei mal di schiena aggravati dall’alzarsi da una sedia, dal chinare la testa, dal cammino.
Medicina psicosomatica
Caratterizzata anche questa da un approccio olistico, per il quale una patologia viene considerata espressione esteriore di un disagio esistenziale non antecedente nel tempo, ma simultaneo alla manifestazione della malattia stessa. Da questo punto di vista, dunque, affezioni dolorose che coinvolgono la schiena rimandano immediatamente a tutta una serie di significati connessi alla funzione di questa parte del corpo, che rappresenta il sostegno dell’essere umano, l’asse che consente di mantenere la postura eretta, di stare in piedi. Tali funzioni, tradotte su un piano psichico, rimandano ad un’idea di controllo, di dominio della razionalità e della coscienza vigile sull’istinto, sulla fantasia, sul desiderio.
È nella schiena, in quanto luogo dell’equilibrio e della coesistenza di rigidità e flessibilità, che tendono a concentrarsi le tensioni emotive ed i conflitti interiori più o meno consapevoli dell’individuo. La cura, in base a tali presupposti, si articola in due aree: psicoterapia ad indirizzo psicosomatico e riabilitazione psicosomatica. La prima,uno dei vari tipi di psicoterapia esistenti, è caratterizzata dall’analisi delle emozioni, dei sogni, del vissuto proprio della persona con particolare riferimento al corpo. Nelle sedute terapeutiche, attraverso tecniche sia verbali che corporee, come ad esempio, le varie forme di rilassamento, si cerca di scoprire quali possano essere, nell’individuo che soffre di mal di schiena, i conflitti emotivi somatizzati in quella parte del corpo per consentire poi, di recuperare un equilibrio mentale e corporeo insieme.
La riabilitazione psicosomatica è una terapia corporea che si avvale delle tecniche manuali utilizzate in genere nella fisioterapia, con particolare attenzione al modo in cui la persona vive il proprio corpo e lo utilizza emotivamente nella relazione con gli altri. Vengono dunque attuati con il terapeuta particolari esercizi che aiutano l’individuo a fare un vero e proprio viaggio di conoscenza di sé fisica ed emotiva insieme, che consente progressivamente di superare il dolore attraverso l’apprendimento di movimenti e posizioni sempre più in equilibrio ed in armonia con la propria intera personalità.
Una buona cura parte sempre dalla prevenzione, come abbiamo visto: nel caso di insorgenza di dolori non trascurateli, ma consultate subito uno specialista di fiducia che potrà consigliarvi le terapie più efficaci per il vostro problema.
Ecco, infine, i nostri 10 consigli per alleviare i dolori posturali
Francesca Di Giorgio