Passare al telefono interminabili minuti di attesa per riuscire a parlare con un operatore di un call center, magari costretti ad ascoltare improponibili e fastidiose musichette, potrebbe intaccare seriamente la nostra salute psicofisica.
Non solo si rischia di far saltare i nervi, ma l’alto livello di stress potrebbe anche causare forti palpitazioni, aumento della pressione, mal di testa, aumento della sudorazione. Fino ad arrivare addirittura ad ansia cronica, disturbi gastrointestinali e difficoltà relazionali.
È l’allarme degli esperti lanciato in relazione a un sondaggio condotto da Giffgaff, compagnia di telefonia mobile inglese, su 2.054 adulti. I rischi iniziano ad arrivare quando l’attesa supera i 5 minuti e 58 secondi e aumentano man mano che il tempo passa. Il 64% degli intervistati ha dichiarato di trovare insopportabile anche la musica di attesa, considerata “fastidiosa”, in barba alla funzione “calmante” per cui viene utilizzata e scelta. Il suono più fastidioso è quello del flauto, seguito dalle melodie classiche e dai suoni dalla natura, come le onde che si infrangono. E 4 adulti su 5 arrivano a un livello così alto di frustrazione che sono costretti ad agganciare la cornetta.
Il Dr. Henderson, esperto di sintomi da stress intervistato dal DailyMail, spiega: “Viviamo in un’epoca in cui per molte persone il tempo è il bene più prezioso di tutti. Per questo la ricerca ha evidenziato una crescente riluttanza ad aspettare in coda. Ho battezzato questo fenomeno come “avidità di velocità” , perché riflette la nostra crescente domanda di soddisfazione istantanea e di accesso a informazioni e servizi“. Insomma, se le nostre aspettative vengono disattese e non otteniamo il servizio rapidamente, il nostro livello di stress aumenta e in modo significativo. Con tutte le conseguenze sulla salute che ne derivano.
Secondo il sondaggio inglese il 67% degli intervistati ha ammesso di sentirsi ‘infastidito’ se costretto ad aspettare troppo a lungo, il 19% si è definito invece ‘arrabbiato’ e il 16% non è riuscito a valutarsi. E c’è di più: le lunghe attese non danneggiano solo la salute dei clienti, ma anche la reputazione dell’azienda. Per quasi il 70% l’immagine dalla società è stata ‘danneggiata in modo permanente’, il 50% ha sconsigliato la società ad amici e familiari e poco meno di 1/4 ha sciolto addirittura un contratto con la compagnia a causa dell’attesa.
Robbie Hearn, di Giffgaff, ha commentato spiegando che “6 minuti di attesa per parlare con un operatore del call center sono sufficienti per fare ribollire il sangue a chiunque, soprattutto se non si ottiene la risposta giusta quando finalmente si riesce a contattarli“. Come dargli torto…
Roberta Ragni