Avete deciso che no, i figli unici non fanno per voi e volete anzi allargare la vostra famiglia? Ma ora vi chiedete quale sia il momento giusto… Il piccolo ha solo un anno e volete aspettare che vada all’asilo? O preferite chiudere la questione pannolini immediatamente?
La differenza di età tra i due bambini non è questione di poco conto, ma nessuno potrà dirvi con certezza quando è meglio fare il secondo figlio. Qualcosa certamente dipende da voi, da come vivete la maternità e da come siete organizzate, ma ogni età, anzi, ogni differenza d’età ha i suoi lati positivi e negativi.
Scopriamo quali:
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Un solo anno di differenza
Sicuramente in questo caso i fratellini, o sorelline, cresceranno insieme, divideranno i giochi, gli spazi e le attenzioni di mamma e papà senza accorgersene e per loro sarà una cosa normale perché è sempre stato così.
Affrontando i pannolini, le pappe e il poco sonno insieme lo sforzo per la mamma sarà minore perché non dovrà riabituarsi (non avendo mai smesso!).
Ma sarà proprio così facile? Gestire due neonati non è un impresa semplice: basta pensare alle poche ore di sonno, che alla lunga potrebbero sfinire la mamma. Per non parlare poi di come conciliare i primi passi del primogenito con le poppate del secondo! Sarà forse un’impresa da super mamme?
Due o tre anni di differenza
È la soluzione preferita dalla maggior parte delle famiglie. Il bambino, a due o tre anni, riesce a gestire alcune cose autonomamente e potrà aiutare la mamma con il fratellino, magari passandole i pannolini oppure dondolandolo nella culla. Le bambine sono mini-mamme specializzate in sorelline/fratellini. Per loro sono come delle bambole che si muovono, e la voglia di imitare la mamma si manifesta ancora di più se vengono responsabilizzate.
I cuccioli di casa cresceranno comunque insieme e, anche se all’inizio la differenza può sembrare abissale, crescendo affronteranno molte situazioni insieme.
Un altro vantaggio è il riciclo: lettino, fasciatoio, seggiolino della macchina, passeggino, tutto può essere riciclato con un notevole risparmio economico!
Il primo figlio inizia l’asilo e la mamma può godersi il secondo. Detta così sembra facile, ma pensate alla vivacità dei cucciolini di due anni: saltano sul letto, si rotolano per terra, vogliono essere presi in braccio, si tuffano nella vasca, tutte attività sane e divertenti che nessun genitore dovrebbe vietare, ma se la mamma ha il pancione o un neonato da allattare?
Più di quattro anni di differenza
Il primo è già un ometto ed è pronto a darvi una mano seriamente: altro che passarvi i pannolini o spingere la carrozzina. Potranno scegliere i giochi o i vestitini del più piccolo. Potranno cantargli tutto il repertorio di canzoncine imparate in 2 anni di asilo e potranno anche fare le linguacce nelle foto del fratello! Vita dura dunque per il secondo, che dovrà subire le attenzioni speciali del grande almeno fino a quando non sarà in grado di ribellarsi… diciamo 10 mesi? Il piccolo imparerà presto a giocare come il fratellone perché lo prenderà come esempio.
Ma il grande potrebbe vivere l’arrivo del secondogenito non molto bene: ha sempre vissuto come il principino di casa, con tutte le attenzioni per lui, i suoi giochi, i suoi spazi, le sue coccole. Il piccolo “esserino che piange” potrebbe essere causa di gelosia. Gelosia del tutto normale che non deve essere sottolineata, né deve significare abbandonare sempre il secondo a vantaggio del primo figlio. Spesso la gelosia è un’idea degli adulti che inconsciamente viene trasmessa ai bambini. Il bambino non riesce a classificare quei sentimenti come le gelosia, e dunque se i genitori li sapranno trattare alla stregua della felicità o della rabbia, ben presto il “piccolo grande uomo” saprà gestirli e la gelosia per il “piccolo piccolo uomo” sparirà.
Insomma care mamme, crescere due (o più) piccole pesti sarà certamente un’impresa difficile, che vi toglierà tantissime energie e che sicuramente vi darà emozioni molto forti. Non c’è alternativa, a meno che non decidiate, giustamente, di sfruttare fino all’osso anche i papà!