La macchia di sugo sarà andata via, ma siete convinte che il vostro capo appena lavato sia realmente pulito?
Con la nostra volontà di essere più ecologiche, molte di noi stanno riducendo la temperatura di lavaggio della propria lavatrice. Gli esperti sono convinti che questo tipo di attenzione ambientalista avrà conseguenze negative sulla nostra salute.
Mentre noi associamo lavaggio a pulizia, alcune stime mostrano che un carico medio in lavatrice contenga 100 milioni di batteri e coli. Un’indagine svolta dall’International Scientific Forum sull’igiene domestica mette in guardia sul fatto che i lavaggi a basse temperature potrebbero non essere sufficienti ad uccidere i germi che causano malattie.
La Professoressa Sally Bloomfield, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha chiesto una campagna per educare i consumatori all’igiene nel lavaggio “Noi abbiamo bisogno di lavare i capi in un modo che li renda puliti non solo all’apparenza, ma anche da un punto di vista igienico” afferma.
La sua considerazione è sostenuta da uno studio tedesco sullo Staphylococcus aureus, legato ad infezioni della pelle e delle vie urinarie ed alla polmonite. I ricercatori hanno scoperto chel’unico modo per rimuovere i batteri è effettuare il lavaggio ad una temperatura di 40° utilizzando un detergente con candeggina. “In inverno il norovirus – causa di gastroenteriti acute – potrebbe facilmente diffondersi in famiglia attraverso la lavatrice, se non si utilizzano temperature di lavaggio elevate“. Poiché la maggior parte delle persone sono resistenti ad infezioni simili, per coloro con un’immunità ridotta, come le persone anziane ed i pazienti dimessi da poco dall’ospedale, questo rischio potrebbe causare problemi seri.
Contemporaneamente gli esperti di allergie riportano i dai degli studi che dimostrano che lavare a 30° o 40° uccide solo il 6% degli acari della polvere, rispetto ad un lavaggio a 60° che ne uccide invece il 100%. C’è inoltre il timore che, a lungo termine, i lavaggi a basse temperature possano avere implicazioni più serie, come ad esempio la diffusione del batterio MRSA. “L’antico modo di lavare gli indumenti consisteva nel bollirli a 100° – afferma John Oxford, professore di virologia a St Barts e capo del Global Hygiene Council – Per essere sicuri di eliminare alcuni tipi di batteri, è necessario riportare le temperature di lavaggio a 60°“.
Anche la scelta del detersivo appropriato non è affatto secondaria. Ci sono due tipi di detergenti: non biologici, che contengono candeggina per pulire e disinfettare, e biologici, che si basano su enzimi per assimilare e sciacquare via proteine e composti che creano lo sporco. I produttori sostengono che gli enzimi siano efficaci a temperature più basse e risultino meno aggressivi sui tessuti. Se si deve scegliere tra un detergente in polvere ed uno liquido è bene ricordare che quest’ultimo non contiene candeggina. “Il detersivo in polvere è stato utilizzato con successo per decenni – sostiene Andy Trigg, ingegnere di lavatrici – Se il liquido fosse definitivamente migliore della polvere, questa sarebbe scomparsa dalla circolazione, ma così non è stato“. L’Hygiene Council suggerisce che, se si utilizzano basse temperature, è necessario ricorrere all’aggiunta di un disinfettante, in particolare per il lavaggio di indumenti dei bambini o di capi contaminati.
Molti di noi senza crearsi problemi gettano tranquillamente in lavatrice gli indumenti intimi insieme agli altri capi: si tratta di una scelta non corretta, in quanto la biancheria intima potrebbe contenere alcuni batteri e dunque dovrebbe essere lavata separatamente, e a temperature più elevate, rispetto a capi che presentano un minore rischio di ospitare germi, come ad esempio camicie e magliette. “Accessori che hanno a che fare con il bagno o la cucina dovrebbero avere il proprio ciclo di lavaggio ad alte temperature – afferma la dottoressa Ackerley – ed allo stesso modo un trattamento separato deve essere riservato agli indumenti dei bambini, che hanno un sistema immunitario più debole e dunque più suscettibile di attacchi da parte di funghi o batteri, che resistono ai lavaggi a temperature basse. Bisogna inoltre considerare che una lavatrice che lavora solo a basse temperature diventerà molto più facilmente ricettacolo di batteri. Molti produttori raccomandano di programmare settimanalmente o mensilmente un lavaggio molto caldo per pulire la macchina. Personalmente lavo sempre i tovaglioli bianchi a 95° per pulire anche la lavatrice e liberarla dal ristagno di batteri” Andy Trigg aggiunge “le lavatrici sporche sono diventate un problema a partire dalla diffusione del detersivo liquido a metà degli anni Novanta. I detergenti liquidi, infatti, non contengono candeggina che aiuta a tenere la lavatrice pulita. Soprattutto se utilizzate molto spesso cicli a basse temperature, è importante curare con particolare attenzione l’igiene della lavatrice“.
Dalla teoria alla pratica: a quale temperatura avete programmato il prossimo lavaggio?
Francesca Di Giorgio