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L’origine del bacio

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Perché baciamo? Da cosa nasce questo impulso? Qual è la sua origine? Beh, a questa domanda nessuno sa dare una risposta certa e biologi, etologi, antropologi hanno cercato in tutti i modi di fornire spiegazioni in merito ma senza riuscire a trovare una soluzione certa.

Come è nato il bacio? Perché ad un certo punto ci si è iniziati a baciare? La curiosità è venuta a Sheril Kirshenbaum, giornalista scientifica, che ha voluto indagare sul significato evolutivo del bacio servendosi della biologia, dell’antropologia, delle neuroscienze e della psicologia. Prima di tutto si può iniziare con il dire che non solo gli esseri umani si baciano come erroneamente ipotizzato da Darwin. Esistono infatti delle attività degli animali che sono paragonabili al nostro gesto del bacio: i gatti si leccano il pelo, le giraffe intrecciano i colli, le talpe strofinano il muso, le tartarughe si danno dei colpi con la testa, i criceti si mettono faccia a faccia. Questo solo per citare alcuni esempi più noti.

Ma il motivo per cui gli esseri umani abbiano deciso di scambiarsi i baci ancora non è chiaro. Il neuroscienziato Vilayanur S. Ramachandran ha proposto un’affascinante teoria che parte da molto lontano cioè da quando i nostri antenati, dopo aver imparato ad individuare i frutti rossi tra la vegetazione per soddisfare la fame e il palato, hanno applicato lo stesso procedimento sul corpo delle donne, trovando il rosso nella zona genitale e nella bocca. Desmond Morris invece collega la sensazione di benessere alla fase dell’allattamento. Mentre una terza teoria ipotizza che il bacio sia collegato alla premasticazione, metodo usato per svezzare i bambini.

Poi sono stati fatti anche studi sul modo in cui si bacia e se esiste una relazione tra la mano con la quale scriviamo e il fatto di inclinare la testa proprio da quel lato mentre si bacia. Ma si è capito che è tutto molto casuale e che le uniche certezze anatomiche sono date dal fatto che lo zygomaticus major, lo zygomaticos minor e il levator labii superior sollevano il labbro superiore, mentre il depressor anguli oris e il depressor labii inferioris spostano quello inferiore. E poi tutto il resto viene fatto da terminazioni nervose e impulsi neurali che producono ormoni come la dopamina, ossitocina e serotonina. E tutto ciò provocherà le sensazioni piacevoli provate, grazie soprattutto all’adrenalina rilasciata.

Una curiosità diffusa dai biologi, e che farà inorridire la maggior parte di coloro che la leggeranno, deriva da una ricerca americana degli anni Cinquanta: due individui che si baciano nelle ultime file di un drive-in si scambiano 278 colonie di batteri, il 95% dei quali ovviamente innocui, e questo deriva dal fatto che la nostra saliva contiene cento milioni di germi al centimetro cubo.

La Kirshenbaum ha anche chiesto aiuto ai neuroscienziati cognitivi per capire, attraverso la scansione celebrale tramite una magnetoencefalografia, se quando vengono mostrate le fotografie di baci ad alcuni volontari, il loro cervello ha delle reazioni: ma i risultati sono stati irrilevanti.

Insomma c’è ancora grande mistero intorno al bacio e forse proprio questo è il bello: non bisogna trovare troppe spiegazioni per una cosa così bella!

Lazzaro Langellotti

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