Può un farmaco antitumorale far regredire l’Alzheimer? Pare proprio di sì e si tratterebbe del “bexarotene“, ma finora i suoi effetti sono stati studiati solo sui topi. Secondo lo studio pubblicato su Science e svolto alla Case Western Reserve University School of Medicine, il bexarotene avrebbe un’azione anche molto rapida, che comincia a vedersi già a 6 ore dalla somministrazione e raggiunge un picco a 72 ore.
L’Alzheimer è dovuto dall’accumulo di depositi nel cervello di una proteina tossica, la cosiddetta beta-amiloide. Il bexarotene stimola la produzione di una molecola, Apolipoproteina E o ApoE, che spazzerebbe via le placche di beta-amiloide.
Sui topolini malati i primi effetti si sono visti già a poche ore dalla somministrazione, quando hanno riacquistato la memoria.