Le restrizioni della Legge 40 non rendono la vita facile alle coppie infertili. Ma anche la scarsa informazione ci mette il suo.
È così che tante ma tante coppie desiderose di avere un bebè vanno lontano, all’estero, per provarci almeno.
Più di 4.000 coppie sono state nel 2011 le coppie “emigranti”, di queste il 50% ricorre alla fecondazione eterologa, vietata in Italia, ma la restante metà sceglie di migrare anche se deve sottoporsi a trattamenti disponibili nel nostro paese.
Sono i dati registrati nella quarta indagine dell’Osservatorio sul turismo procreativo, presentata oggi a Roma, condotta su 39 centri esteri in 21 paesi europei ed extraeuropei.
L’Osservatorio ha preso in considerazione le mete più gettonate: in testa Spagna (Madrid e Barcellona sono le città preferite da chi deve ricorrere alla donazione di gameti, soprattutto quella di ovociti) e Svizzera (qui circa 630 italiani che richiedono la fecondazione eterologa). Seguono Austria, Belgio, Danimarca, Grecia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Ungheria.
Per ogni centro è stata valutata la presenza di italiani fra i pazienti e il tipo di trattamento richiesto (fecondazione omologa o eterologa).
Utero in affitto. Vietata dalla legge 40, alla maternità surrogata hanno ricorso almeno 32 coppie italiane.
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